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Accadde Oggi – 1° ottobre 1982: Helmut Kohl diventa Cancelliere. Riunificherà la Germania

Imagoeconomica

Il 1º ottobre 1982 rappresenta una data storica per la Germania: Helmut Kohl, leader dell’Unione Cristiano-Democratica (Cdu), subentrò a Helmut Schmidt, del Partito Socialdemocratico (Spd), come cancelliere della Germania Ovest, a seguito di un voto di sfiducia costruttiva al Bundestag. Fu un evento che segnò l’inizio di una nuova era politica non solo per la Germania, ma per l’Europa intera.

Kohl, all’età di 52 anni, assunse la guida della Germania Ovest in un periodo caratterizzato da sfide economiche e dalle tensioni della Guerra Fredda. Figura chiave della Riunificazione tedesca, fu anche, insieme al presidente francese François Mitterrand, uno degli architetti del Trattato di Maastricht, che diede vita all’Unione Europea.

Come Cancelliere Kohl rimase in carica per 16 anni, il secondo mandato più lungo nella storia tedesca dopo quello di Otto von Bismarck.

Nonostante i suoi successi, la sua carriera fu offuscata dallo scandalo delle donazioni al partito, che nel 2000 lo costrinse a rinunciare alla presidenza onoraria della Cdu. Successivamente, si dedicò all’attività di lobbista, occupando posizioni nel settore finanziario e fondando una società di consulenza strategica.

La crisi del governo Schmidt

Il governo di Helmut Schmidt, in carica dal 1974, fu segnato, malgrado la forte leadership del Cancelliere socialdemocratico, da un crescente malcontento interno, soprattutto riguardo alla gestione economica e alle scelte in politica estera. La coalizione con il Partito Liberale Democratico (Fdp) si incrinò nel 1982, principalmente per divergenze su temi come la disoccupazione e la strategia Nato per il posizionamento dei missili in Europa.

Helmut Kohl colse l’opportunità, approfittando del malcontento tra i membri del Fdp. Il leader liberale Hans-Dietrich Genscher ruppe l’alleanza con Schmidt e formò una nuova coalizione con la Cdu di Kohl. La sfiducia costruttiva del 1º ottobre 1982 rimosse Helmut Schmidt dal potere, aprendo la strada al governo di Kohl.

Kohl diventa Cancelliere: è l’inizio di una nuova era politica

Helmut Kohl, figura consolidata della politica tedesca, iniziò il suo mandato con l’intento di rinnovare l’economia della Germania Ovest. Uno dei suoi primi atti fu l’avvio di un “programma d’emergenza” per creare posti di lavoro e stabilizzare il sistema economico. Kohl dovette affrontare anche le critiche per alcune sue decisioni interne, accusato spesso di eludere i problemi domestici a favore della politica internazionale.

Nonostante ciò, Kohl mise in atto una serie di importanti riforme: dal prolungamento dei benefici per i disoccupati all’introduzione di misure di supporto per l’infanzia e il pensionamento anticipato. Queste politiche avrebbero contribuito alla stabilità sociale, pur non risolvendo tutti i problemi economici del Paese.

Il Cancelliere della Germania riunificata

Il vero test per la leadership di Helmut Kohl arrivò con la caduta del Muro di Berlino nel 1989. In pochi mesi, Kohl riuscì a convincere gli alleati occidentali e l’Unione Sovietica che la riunificazione della Germania sarebbe stata un vantaggio per l’intera Europa. Presentò un piano in dieci punti per integrare la Germania Est e la Germania Ovest, assicurando una transizione pacifica e stabile.

Il 3 ottobre 1990, la Germania fu ufficialmente riunificata, con Kohl alla guida della nuova nazione. La riunificazione della Germania consolidò la figura del Cancelliere come uno dei principali artefici della fine della Guerra Fredda e dell’inizio di una nuova era di stabilità in Europa. La sua politica europea, sviluppata insieme al presidente francese François Mitterrand, portò alla creazione del Trattato di Maastricht e alla nascita dell’Unione Europea nel 1993.

Kohl: i successi e le controversie

Nonostante i suoi successi politici, il governo di Kohl non fu esente da critiche. La sua lunga permanenza al potere fu segnata da alcuni episodi controversi, come la visita al cimitero di Bitburg con il presidente Ronald Reagan nel 1985, che suscitò reazioni negative per l’omaggio reso ai soldati delle Waffen-SS sepolti lì.

Negli ultimi anni del suo mandato, la sua popolarità calò drasticamente a causa della crescente disoccupazione e dello scandalo dei fondi neri della Cdu, emerso nel 1999. Kohl venne accusato di aver ricevuto fondi illeciti per finanziare le campagne elettorali del suo partito, uno scandalo che offuscò la sua eredità politica. Kohl stesso ammise di aver accettato delle donazioni, ma si rifiutò di rivelare i nomi dei donatori, aggravando ulteriormente la sua posizione.

Eredità e influenza

Nonostante le controversie, l’eredità di Helmut Kohl rimane saldamente legata ai grandi cambiamenti storici che ha supervisionato. La riunificazione tedesca e la costruzione dell’Unione europea sono considerati i suoi maggiori successi, ed è ricordato come un politico di visione e determinazione, capace di affrontare i momenti più critici della storia moderna.

Kohl lasciò la cancelleria il 27 ottobre 1998, dopo essere stato sconfitto da Gerhard Schröder del Spd, chiudendo così una delle carriere politiche più lunghe e influenti del XX secolo. Anche Angela Merkel, prima cancelliera donna della Germania, iniziò la sua carriera politica sotto la sua ala, dimostrando l’impatto di Kohl sulle generazioni future.

La morte e l’omaggio europeo

Helmut Kohl morì il 16 giugno 2017 a 87 anni. Il suo funerale, celebrato nella cattedrale di Spira, fu un evento internazionale. Per la prima volta nella storia dell’Unione europea, venne organizzato un atto di lutto formale in suo onore, riconoscendo il suo contributo fondamentale alla costruzione dell’Europa moderna. I presidenti statunitensi George H. W. Bush e Bill Clinton hanno descritto Helmut Kohl come “il più grande leader europeo della seconda metà del XX secolo”.

Con la sua morte, la Germania e l’Europa salutarono un gigante politico, il cui nome rimane indissolubilmente legato alla storia della fine della divisione tedesca e alla nascita di una nuova Europa.

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