La Sec, Securities and Exchange Commission, mette di nuovo nel mirino Roman Abramovich e accusa Concord Management, una società vicina all’oligarca russo che ne gestisce il patrimonio, di aver effettuato investimenti e liquidazioni per conto del magnate di Saratov senza rispettare gli obblighi di comunicazione e trasparenza, impedendo dunque alle autorità statunitensi di vigilare sui movimenti di Abramovich. E non si parla di pochi spicci, ma di operazioni da 7 miliardi di euro. Il tutto sarebbe avvenuto pochi giorni prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Che fine ha fatto Roman Abramovich
Da oltre un anno si parla poco e niente di Roman Abramovich. L’oligarca russo è sparito dai radar dal 30 maggio 2022, giorno in cui dopo 19 anni ha ceduto la proprietà del Chelsea a un consorzio guidato da Todd Boehly e Clearlake Capital. Il miliardario di Saratov è infatti uno dei nomi più illustri contenuti nella lista di personaggi vicini a Vladimir Putin che sono stati colpiti da sanzioni e che dunque non possono fare più affari con i Paesi occidentali a causa della guerra tra Russia e Ucraina. Da allora, Abramovich si sposta tra Tel Aviv, Dubai e la Russia, ma si sa poco o niente di ciò che fa. Si dice che faccia da mediatore, che si occupi di scambi di prigionieri tra le due Nazioni in conflitto. Tutto al di fuori dell’ufficialità comunque, non solo per la “delicatezza” del ruolo, ma anche per evitare possibili incidenti come il presunto avvelenamento avvenuto nel marzo del 2022 dopo la sua partecipazione a un negoziato di pace a Kiev.
Già alla fine dello scorso anno, secondo il Bloomberg Billionaires Index, la ricchezza di Abramovich si era più che dimezzata, scendendo a 7,8 miliardi di dollari. Parte di questi asset sarebbero inoltre illiquidi, ovvero difficilissimi da cedere se non a prezzi molto inferiori al loro valore di mercato.
I movimenti di Concord per conto di Abramovich
Nei primi giorni di febbraio del 2022 Michael Matlin, cittadino statunitense di origine russa che nel 1999 fondò Concord Management, comincia a investire per conto di Abramovich 100 milioni di dollari in 10 fondi. Passa qualche settimana e il 22 febbraio, 48 ore prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, Matlin riceve una comunicazione opposta: vendere l’intero portafoglio di partecipazioni finanziarie da 7 miliardi di dollari.
Le accuse della Sec
L’Autorità che vigila sulla Borsa statunitense, ha citato in giudizio la Concord Management e il suo fondatore Michael Matlin per aver svolto attività di consulenza finanziaria senza l’iscrizione nell’apposito registro, impedendo alla Sec di vigilare “sui miliardi investiti dai suoi clienti negli Stati Uniti” e “di monitorare il mercato alla ricerca di eventuali abusi”, rivela il Corriere della Sera. Parlando in parole povere, la società avrebbe effettuato movimenti miliardari per conto dell’oligarca russo senza rispettare gli obblighi di comunicazione e trasparenza.
Nell’inchiesta, sottolinea il Corriere, la Sec non menziona mai direttamente il nome di Abramovich, ma fa riferimento a un “un ricco ex funzionario russo generalmente considerato politicamente vicino” al governo di Mosca. Data la vicinanza tra Matlin e Abramovich, in molti hanno fatto 2 più due.