Roman Abramovich sarebbe riuscito a “salvare” miliardi di dollari dalle sanzioni internazionali. Secondo un’inchiesta del Guardian, l’oligarca russo avrebbe trasferito ai propri figli la proprietà di trust contenenti beni per miliardi di dollari poco prima dell’invasione russa all’Ucraina. A rivelarlo sarebbero alcuni documenti riservati visionati dal giornale dopo essere stati sottratti da un hacker a un provider cipriota che amministra i trust di Abramovich.
10 fondi off shore per almeno 4 miliardi
Il quotidiano inglese riferisce che, in base ai file analizzati, l’ex presidente del Chelsea all’inizio di febbraio avrebbe radicalmente riorganizzato 10 fondi off shore del valore complessivo di almeno 4 miliardi di dollari (ma la cifra potrebbe essere molto più alta), trasferendone la proprietà ai 7 figli, compreso il più piccolo di soli 7 anni. La riorganizzazione è avvenuta tre settimane prima dell’esplosione della guerra e dopo le prime minacce occidentali relative alla possibilità di imporre pesanti sanzioni se la Russia avesse invaso l’Ucraina, cosa poi avvenuta.
I trust includerebbero immobili di lusso, superyacht, elicotteri e jet privati. Si tratta di rivelazioni che ora potrebbero portare a nuove sanzioni, stavolta nei confronti dei figli di Abramovich.
Nel marzo del 2022, pochi giorni dopo l’invasione russa dell’Ucraina, il Regno Unito aveva congelato i beni di Abramovich e di altri oligarchi vicini a Vladimir Putin. Abramovich era stato costretto anche a disfarsi anche del Chelsea, cedendo la proprietà della squadra a un consorzio guidato dal comproprietario dei Los Angeles Dodgers Todd Boehly. Al momento vivrebbe a Istanbul, in Turchia, dove avrebbe trasferito anche quattro yacht.
