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Abi, si dimette il Direttore generale Sabatini: ora Patuelli è più forte o più debole nella corsa alla Presidenza?

Imagoeconomica

Com’era nell’aria da tempo, il Direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, allievo di Tommaso Padoa Schioppa al Tesoro e nipote del famoso linguista Francesco Sabatini, s’è dimesso dal suo incarico: in modo consensuale. Era Direttore generale dell’associazione delle banche dal 2009. Provvisoriamente il suo incarico è stato affidato al vicedirettore generale vicario, Gianfranco Torriero. Ma per la scelta definitiva i giochi sono aperti e decisivi saranno gli orientamenti delle due principali banche, di Banca Intesa Sanpaolo e di Unicredit e dei loro Ceo, Carlo Messina e Andrea Orcel.

Il Comitato esecutivo dell’Abi, dopo aver ringraziato Sabatini, “ha dato incarico ad un a società specializzata di collaborare alla rapida selezione per la più tempestiva nomina del nuovo Direttore generale dell’Abi”. Ma la scelta sarà interna o esterna? Nel primo caso Torriero è in pole position, mentre nel caso di una scelta esterna potrebbe sbucare qualche personaggio di grande esperienza bancaria di cui si sussurra da tempo. Ma la scelta del Direttore generale tira con sè anche quella, di maggior visibilità, del Presidente, essendo Antonio Patuelli in scadenza. Prevarrà la continuità con la conferma del Presidente uscente o si volterà pagina pescando ai vertici delle principali banche? La partita non andrà per le lunghe ma è aperta e se la giocheranno soprattutto Messina e Orcel.

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