Si è giunti alla firma. Ieri sera l’Associazione bancaria italiana e i sindacati hanno raggiunto l’intesa e siglato il nuovo contratto nazionale per la categoria dei bancari. Le nuove modifiche, che avranno una validità di tre anni, fino a giugno 2014, sono state pensate per affrontare nel migliore dei modi possibili il periodo di rallentamento economico che investirà il nostro Paese nei prossimi anni. “Il lavoro è la questione di maggior importanza in questo momento“, ha dichiarato Francesco Micheli, alla guida della delegazione Abi, e per questo “abbiamo trovato soluzioni originali e innovative che possono efficacemente sostenere l’occupazione”.
Le parti sociali sono riuscite a strappare all’Abi qualche ultimo ritocco, ma i punti salienti dell’accordo rimangono quelli noti già ieri:
Apprendistato – Sarà valorizzato e rafforzato il contratto di apprendistato come riferimento per l’ingresso nel settore di nuovi addetti.
Insourcing – Si cercherà di trasferire attività, che fino a oggi erano offerte da aziende esterne, all’interno delle banche. Per i nuovi contratti è previsto un aumento delle ore lavorative (40 a settimana, invece di 37,5) e una riduzione sullo stipendo del 18%.
Sportelli – L’orario di apertura degli sportelli è stato fissato dalle 8 alle 20, con possibilità di ampliamento dalle 7 alle 22, previa autorizzazione sindacale.
Recupero dell’inflazione – Gli stipendi subiranno un aumento di 170 euro a regime, scaglionati in tre tranche differenti (50 euro in più da giungo 2012, 50 euro da giugno 2013, 70 euro da giugno 2014).
Fondo per l’occupazione – E’ stato istituito un fondo del settore per sostenere l’aumento dei posti di lavoro che avrà come obiettivo primario l’assunzione di giovani, per un totale di 15mila nuove assunzioni.
Sostituzione dei quadri – Si assicura la piena fungibilità tra i quattro livelli dei quadri del contratto.