A soli due mesi e mezzo dall’inizio del campionato di Serie A e mentre moltissimi abbonati continuano a lamentare forti disservizi durante la visione delle partite (gli ultimi in ordine di tempo quelli registrati nel corso del derby Inter-Milan), Dazn decide di cambiare le carte in tavola ed eliminare la possibilità di utilizzare di due dispositivi in contemporanea su un solo account Dazn.
La notizia, non ancora ufficiale, è stata rivelata dal Sole 24 Ore, secondo cui l’annuncio dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Interpellata dal giornale, la società ha preferito non commentare.
DAZN: LE NUOVE REGOLE
In gergo tecnico, la visione contemporanea su due dispositivi di una partita con un solo abbonamento viene definita concurrency. Secondo le indiscrezioni, Dazn avrebbe intenzione di eliminare questa possibilità nonostante sia prevista dal contratto di servizio e fosse stata messa ampiamente in risalto nella presentazione dell’offerta: “Con un’unica sottoscrizione, inoltre, Dazn praticamente si sdoppia: potrai guardare due contenuti — uguali o differenti — allo stesso momento e su due dispositivi diversi”, recitava il claim.
Il tempo dello “sdoppiamento”, però, sembra essere terminato in fretta. Sarà possibile guardare la partita in contemporanea su due diversi device solo a condizione che essi siano connessi alla stessa rete fissa. Se invece ci si troverà in due case o in due città differenti questa possibilità verrà meno. Facciamo un esempio pratico: un padre e un/a figlio/a, tifosi della stessa squadra, vogliono guardare la partita della loro squadra del cuore. Il primo è comodamente seduto sul divano in soggiorno davanti alla smart tv, il secondo si trova nella sua stanza davanti al computer. In questo caso non ci sarà nessun problema: con un solo abbonamento entrambi avranno la possibilità di guardare il match. Ma se il figlio o la figlia è uno studente fuorisede e si trova in un’altra città per studiare la famiglia avrà bisogno di due diversi abbonamenti (raddoppiando i costi, ovviamente) per godersi la stessa partita a distanza.
IL DIRITTO DI RECESSO
Le nuove condizioni di utilizzo dovrebbero entrare in vigore a metà dicembre, mentre la comunicazione agli abbonati da parte di Dazn dovrebbe arrivare nei prossimi giorni in modo che questi ultimi abbiano la possibilità di esercitare il diritto di recesso entro 30 giorni, considerando che l’utilizzo del doppio device era previsto al punto 8.3 delle condizioni di utilizzo.
GLI OBIETTIVI
La nuova politica aziendale di Dazn perseguirebbe due scopi: da un lato l’intenzione è quella di colpire l’utilizzo fraudolento degli accessi alla piattaforma, infliggendo un nuovo colpo alla pirateria. Dall’altro c’è la volontà di dare un’ulteriore spinta agli abbonamenti “visto che da dati che circolano all’interno di Dazn si sarebbe riscontrato un 20% di media di utilizzi fraudolenti di questa “doppia utenza contemporanea”, spiega Il Sole 24 Ore.
LA RABBIA DEGLI UTENTI
Come da tradizione, sono tantissimi i messaggi di protesta e di rabbia che si stanno riversando sui social network, Twitter in primis. La fine della concurrency rappresenta una doccia fredda per molti utenti che promettono di disdire l’abbonamento, non essendo disposti a pagare il doppio (da 29,99 a 59,98 euro al mese) per vedere la partita su due diversi dispositivi. Le proteste di oggi si aggiungono a quelle in corso da mesi e relative ad account che si bloccano in continuazione durante i match, qualità video scarsa e visione differita. Disservizi e malfunzionamenti che, a distanza di due mesi e mezzo dall’inizio del campionato per molti utenti non si sarebbero ancora risolti.