Spagna batte Svezia nella guerra dei vestiti low cost. La holding Inditex, proprietaria del marchiod’abbigliamento Zara, ha chiuso il primo semestre con numeri molto superiore alle attese degli analisti, mettendo spalle al muro i concorrenti scandinavi di Hennes & Mauritz, per gli amici H&M.
L’utile netto degli spagnoli ha fatto segnare un sorprendente +32% su base annua, fino a quota 944 milioni di euro, soprattutto grazie alle forti performance sui mercati emergenti. Le vendite sono aumentate del 17%, a 7,24 miliardi di euro, sulla scia dell’apertura di 166 nuovi punti vendita che hanno portato a 85 Paesi la copertura geografica della società. Il titolo ha guadagnato il 47% da inizio anno sulla Borsa di Madrid.
Pochi giorni fa invece era stata H&M a pubblicare i conti del mese scorso e del trimestre giugno-agosto (quindi non immediatamente confrontabili con quelli di Inditex): numeri che hanno deluso le aspettative dei mercati. Gli svedesi hanno chiuso il terzo trimestre con vendite pari a 33,57 miliardi di corone (5,12 miliardi di dollari), in leggera crescita dai 31,51 miliardi registrati nello stesso periodo dell’anno prima. Al netto dell’Iva, le vendite sono state pari a 28,81 miliardi, ancora in aumento rispetto ai 26,91 miliardi del terzo trimestre dello scorso anno, ma al di sotto dei 29,29 miliardi stimati dagli analisti.
Nello stesso periodo, le vendite totali di H&M sono cresciute del 10% in termini tendenziali, mentre guardando solo ad agosto sono aumentate del 6%, ben la di sotto del 10,7% previsto.