AAA cercasi piloti. Il settore aereo prevede di reclutare 2,3 milioni di persone nei prossimi 20 anni per coprire una vasta gamma di ruoli, tra cui comandanti, piloti di supporto, hostess, steward, personale di terra, addetti ai bagagli e operai per le manutenzioni. Una necessità di personale motivata dalla sostituzione dei dipendenti attuali che andranno in pensione e dalla necessità di affiancare nuove leve.
Secondo i due principali giganti dell’industria aerea, Airbus e Boeing, infatti, il settore dell’aviazione si prepara ad una crescita esponenziale. Le due aziende hanno in programma di costruire rispettivamente oltre 42.500 e circa 41.000 nuovi aerei entro il 2042. Un’espansione che genererà una crescente richiesta di assunzioni nel settore aereo.
A trainare il settore India, Cina e Africa
Le aree trainanti saranno l’Asia, Cina e India in primis e il Pacifico, ma anche l’Africa, con una crescente richiesta di voli interni ed esterni per trasportare merci e soddisfare le esigenze di spostamento dei passeggeri.
L’Europa, con la sua posizione strategica, sarà fondamentale come scalo per le rotte che attraversano gli emisferi.
In Italia previste 1.200 assunzioni nel settore
In questo contesto, l’accordo tra Lufthansa e Ita Airways potrebbe rendere l’Italia un attore competitivo, offrendo nuove prospettive di occupazione.
Ita Airways, a meno di imprevisti, ha previsto con il piano industriale la creazione di 1.200 nuovi posti di lavoro tra comandanti, piloti, assistenti.
I costi per diventare pilota
Tuttavia, diventare pilota civile non è semplice. Anzi è un processo piuttosto complesso e costoso.
Il percorso per diventare pilota richiede il superamento di 14 esami teorici, di cui 13 sostenuti presso l’Enac, l’ente nazionale dell’aviazione civile, con test in inglese a risposta multipla, e uno (100 Ksa) presso la scuola. Ogni giornata d’esame comporta il pagamento di un gettone.
Oltre allo studio teorico, è necessario esercitarsi in volo, con il cadetto che noleggia un aereo della scuola per svolgere il percorso formativo di 90 ore noto come “hour building”. Per ottenere la prima abilitazione al volo, la PPL (A), il cadetto deve noleggiare l’aereo e assumere l’istruttore per 35 delle 45 ore richieste.
Il percorso comprende anche abilitazioni come il volo notturno, il volo su bimotore e il volo strumentale, regolato solo dagli strumenti di bordo. L’acquisizione di queste abilità avviene guidando aeromobili più avanzati, dal Cyrrus SR-20 al Tecnam P2006t. L’istruttore ha il potere di considerare fallita una prova di volo, richiedendo una ripetizione con spese aggiuntive.
Il costo complessivo per diventare pilota può variare tra i 70.000 e i 120.000 euro. Una vocazione costosa. Per affrontare queste spese, molte scuole di volo stringono accordi con le banche per offrire prestiti agevolati agli aspiranti piloti.
Se l’idea di diventare pilota è allettante sarà quindi importante verificare l’effettiva inclinazione e passione per intraprendere questo percorso professionale.