A2A non molla la presa sul Veneto. L’utility milanese ha annunciato l’acquisto di oltre 9,7 milioni di azioni di Ascopiave, pari a una quota del 4,16% del capitale sociale. Come si legge in una nota, l’operazione si inquadra nell’ambito della più ampia strategia di presenza di A2a in Veneto e di dialogo con il territorio. Ma la multiutility bolognese Hera non era stata a guardare e aveva già rilevato in precedenza il 2,5% del capitale di Ascopiave da Amber. L’operazione di acquisto della partecipazione, nata da una opportunità di mercato – è quanto precisa la nota del gruppo – è stata condivisa con Asco Holding e costituisce un rafforzamento della partnership decisa in luglio (conclusa lo scorso dicembre) e verrà seguita da una operazione simile da parte di Ascopiave.
Insomma il risiko veneto è ripartito alla grande. Protagonisti Hera e A2A in caccia di prede nel ricco Nord Est. La sfida si era aperta in estate su Ascopiave e la prima battaglia, indubbiamente, è stata vinta da Hera che ha conquistato oltre 1 milione di clienti e si è aggiudicata il 52% della joint venture Est Energy , elettricità e gas, lasciando le due utility di Vicenza e Verona – rispettivamente Aim e Agsm – a bocca asciutta insieme a A2A. Che ora rilancia. E’ considerata infatti l’alleato più adatto per le due venete in cerca di aggregazione e gli lascerebbe la maggioranza.
Tuttavia, Hera, Dolomiti Energia e Alperia hanno manifestato a loro volta rinnovato interesse per l’aggregazione con Aim e Agsm e la partita ora potrebbe riaprirsi.