A seguito della fusione di A2A con LGH, “il piano industriale congiunto del gruppo al 2020” prevede una forte crescita dell’Ebitda a 120 milioni, dai 79 milioni nel 2015, e sinergie a regime pari a circa il 15% dell’Ebitda 2015 di LGH. È quanto si legge in una nota di A2A.
Il piano prevede inoltre investimenti complessivi per 242 milioni e una posizione finanziaria netta in calo nel periodo di circa 100 milioni. LGH sarà consolidata integralmente da A2A a partire dal mese di agosto 2016.
Seconda l’ad di A2A Valerio Camerano, che ha presentato l’acquisizione durante un evento in Borsa Italiana, la joint venture con Lgh può rappresentare una svolta per il settore delle utility. Si tratta infatti, per Camerano, della prima grande operazione all’interno del settore, un’operazione che “aggrega la prima e la seconda utility lombarda ovvero la prima e la settima local utility italiana, in linea con gli orientamenti istituzionali di razionalizzazione del sistema. Può segnare una svolta nel settore”.
A2A, inoltre, non abbandona la pista che porta ad Acsm-Agam, la multitutility di Como e Monza in cui detiene già il 25% e su cui i piani sono quelli di replicare la joint venture già realizzata con Lgh: “Siamo disposti a riaggiornare il dossier e a valutare nuove opzioni per creare valore anche su quel fronte”.