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A Roma CR7 vola in cielo e salva la Juve, ok Milan e Napoli

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Ronaldo salva la Juve. Una doppietta del portoghese, infatti, consente ai bianconeri di evitare la sconfitta contro la Roma e, almeno in parte, una brutta figura. Perché quella, a dire il vero, resta, soprattutto se paragonata a quanto visto la settimana scorsa con la Sampdoria, quando la squadra di Pirlo aveva vinto e convinto. Ieri invece le cose sono andate diversamente e la Signora, pur tornando a casa con un punto guadagnato e insperato, ha decisamente meno certezze rispetto a qualche ora fa.

Certo, che l’esame dell’Olimpico presentasse delle insidie lo si sapeva, ma era lecito attendersi una prestazione migliore, tanto più al cospetto di una Roma piena di problemi. Invece per 93’ sono stati i giallorossi a fare la voce grossa, costringendo la Juve a una partita complicatissima ben prima dell’espulsione di Rabiot, che l’ha lasciata in 10 per circa mezz’ora. Proprio lì, paradossalmente, la squadra di Pirlo ha tirato fuori il meglio della sua partita, mentre la Roma ha smarrito quella brillantezza che l’aveva contraddistinta fino a quel momento.

Questa volta il tecnico bianconero, dopo gli elogi di domenica scorsa, finisce sotto la lente d’ingrandimento della critica: la scelta di puntare dall’inizio su un Morata evanescente, con spostamento sulla linea dei centrocampisti di Kulusevski (vale a dire lontano dalla porta) non solo non ha pagato, ma si è rivelata addirittura dannosa.

La sua squadra ha sofferto la Roma sin dall’inizio e solo un super Szczesny ha impedito a Mkhitaryan di trovare l’1-0 dopo appena 12’: il portierone polacco stava quasi per ripetersi sul rigore di Veretout, ma il pallone è finito beffardamente sul palo e poi in rete (31’). La brutta serata della Juve però si è materializzata dopo il pareggio di Ronaldo (43’, anche lui su rigore), quando ha concesso un contropiede 4 vs 1 ai giallorossi che Veretout, ancora lui, ha trasformato in oro (45’+1’): errore di posizionamento troppo grave per essere compreso.

Nei primi 20’ della ripresa il copione non è cambiato, con la Juve incapace di costruire e di difendersi: al 56’ Dzeko ha avuto sul sinistro il colpo del ko, ma ha calciato incredibilmente sul palo da ottima posizione. Poco dopo Rabiot, già ammonito, ha rimediato il secondo giallo, ma lì i giallorossi, invece di affondare, si sono accontentati, permettendo alla squadra di Pirlo di rialzare la testa. Pessima idea perché la suddetta, anche se in serata no, ha sempre un certo Ronaldo, capace di saltare in cielo e trovare la testata decisiva in mezzo al centrali avversari (69’).

“Abbiamo sicuramente fatto un passo indietro rispetto alla partita con la Samp – ha ammesso Pirlo – Però siamo una squadra in costruzione, che non ha avuto molto tempo di provare le soluzioni tattiche, non avendo fatto neanche amichevoli precampionato, quindi queste partite sono tutte prove. È questo, comunque, è un punto guadagnato”.

“Non sono soddisfatto del risultato, questa è un’occasione sprecata – il commento amaro di Fonseca – Abbiamo creato situazioni e giocato per vincere la partita, purtroppo non ci siamo riusciti. Dzeko? L’ho sempre visto sereno, ha sbagliato esattamente come molti altri”.

A sorridere, in questa ricca domenica di campionato, sono state così Milan e Napoli, seppur con un pizzico di amarezza. Sul 2-0 dei rossoneri a Crotone e sul 6-0 degli azzurri contro il Genoa, infatti, ci sono le ombre di due infortuni importanti, che creeranno non pochi problemi a Pioli e Gattuso. Rebic (lussazione del gomito) e Insigne (sospetto stiramento alla coscia sinistra) hanno dovuto abbandonare il campo, ma soprattutto non potranno calcarlo almeno fino al rientro dalla sosta, lasciando così le rispettive squadre in difficoltà in quella che si preannuncia come una settimana bollente, con il Milan già privo di Ibra e il Napoli atteso dalla trasferta di Torino.

Per il resto però l’umore è decisamente buono, come si evince da una classifica che vede entrambe le squadre a punteggio pieno. I rossoneri, stancati dalle fatiche europee e costretti a giocare senza il loro leader, hanno approcciato al meglio la sfida di Crotone, anche se il gol spacca-equilibri è arrivato solo su rigore, per giunta al tramonto del primo tempo. Dopo l’1-0 di Kessié (45’+2’) la squadra di Pioli ha avuto il merito di non accontentarsi, trovando il raddoppio a inizio ripresa con Diaz (50’) e fermandosi solo dopo l’infortunio di Rebic (57’), anche se Krunic ha comunque trovato il modo di sfiorare il 3-0 (il pallone, invece, ha scheggiato la traversa).

Da lì in poi è stata gestione, esattamente il contrario di quanto fatto dal Napoli. Gli azzurri, infatti, hanno letteralmente sotterrato il Genoa sotto una pioggia di gol, mostrando una qualità tecnica e mentale davvero invidiabile. E dire che il primo tempo si era chiuso solo 1-0 (10’ Lozano), poi però nella ripresa la squadra di Gattuso ha dilagato, trovando ben cinque reti in meno di mezz’ora: Zielinski (46’), Mertens (57’), ancora Lozano (65’), Elmas (69’) e Politano (72’) hanno fatto impazzire di gioia il popolo napoletano, regalandogli una bella dose di fiducia in vista del big match di domenica prossima.

Prima però ci aspetta un mercoledì di passione con Benevento-Inter e Lazio-Atalanta, un giovedì altrettanto vibrante con Rio Ave-Milan e, più in generale, una settimana di mercato carica di colpi di scena. Perché siamo solo a settembre, è vero, ma il tempo di scherzare è decisamente finito.

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