Partono in terreno positivo le Borse. Salgono i listini asiatici sotto la spinta di Softbank (+2,1%). Il colosso giapponese ha annunciato il closing di Vision, fondo tecnologico da 93 miliardi di dollari partecipato dall’Arabia Saudita. Da Riyad intanto Donald Trump riparte con un pingue bottino di contratti per l’industria Usa, a partire da Boeing. Recupera posizioni anche il dollaro, dopo aver chiuso la settimana con un ribasso del 2,1%, ai minimi dall’aprile 2016. Ora la visita di Trump prosegue in Israele. L’atmosfera non sarà delle più facili: Netanyahu ha dovuto precettare in aeroporto i ministri che volevano sottolineare con la loro assenza l’ostilità nei confronti di Trump, colpevole di aver girato alla Russia informazioni in arrivo dall’intelligence di Tel Aviv.
Si apre così una settimana intensa che culminerà venerdì e sabato prossimo nel G7 di Taormina, prima grande missione internazionale di Donald Trump, a caccia di successi diplomatici per sfuggire alla pressione delle indagini sul Russiagate. Le vicende geopolitiche infatti sono destinate ad attrarre l’attenzione dei mercati, la cui percezione, parola di Jan Hazius, chief strategist di Goldman Sachs, “ è notevolmente cambiata nelle ultime due settimane”.
Negli Usa sono svanite le speranze in molte riforme promesse da Trump: gli sgravi fiscali, secondo Goldman Sachs, saranno nel migliore dei casi la metà di quanto già preventivato ed è quasi svanito il progetto di riforma della Dodd-Frank.
I gestori hanno spostato la loro attenzione sull’area euro, favorita dall’esito delle elezioni francesi. E sui listini emergenti: nonostante il tracollo del Brasile, in piena crisi politica, le Borse degli Emerging Markets avanzano in media dei 14,5% da inizio anno. Meglio di Piazza Affari, assieme a Madrid il mercato migliore dell’Eurozona.
CAMBIO DELLA GUARDIA AI VERTICI FORD
Terremoto in vista in casa Ford: oggi dovrebbero essere annunciate le dimissioni del Ceo Mark Fields. Grande attesa sul listino anche per i conti di Tiffany’s , segnale dello stato di salute dei consumi di lusso in Usa. La settimana di Wall Street sarà condizionata anche dall’uscita dei dati sul Pil del primo trimestre, così come dalla pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fed. Il rallentamento della congiuntura sta introducendo più di un dubbio sui prossimi aumenti dei tassi Usa. In settimana parleranno due governatori della Banca centrale: Patrick Harker di Philadelphia e Noel Kashkari di Minneapolis.
UE: ACCORDO SULLA GRECIA, TENSIONI SULLA BCE
Oggi l’Eurogruppo farà il punto sulla situazione della Grecia in vista dell’erogazione della nuova tranche del prestito. Sotto i riflettori anche l’appuntamento di mercoledì: quel giorno a Bruxelles usciranno le raccomandazioni della Commissione europea sui conti pubblici dei vari Paesi. Grande attenzione all’uscita dei dati Pmi delle principali economie dell’Eurozona, in attesa della conferma della ripresa già segnalata da Mario Draghi, che oggi partecipa alla riunione dell’Eurogruppo.
Cresce intano la tensione sul fronte della Bce in attesa della riunione del direttorio dell’8 giugno. Il membro rancese della banca di Francoforte, Benoit Coeuré, in un’intervista a Reuters ha fatto balenare la prospettiva di un aumento dei tassi prima della fine del Qe. Intanto ha preso corpo l’ipotesi cha sarà Jens Weidmann, il numero uno della Bundesbank, il successore di Mario Draghi nel 2019. Il banchiere tedesco si è limitato a dire: “È troppo presto, ma non vedo perché un tedesco non possa guidare la Bce”.
PETROLIO IN RIPRESA IN ATTESA DELL’OPEC
Partenza in terreno positivo per il mercato petrolifero, che conferma il recupero della scorsa settimana (+6% il Brent nelle ultime cinque sedute). Per la prima volta da un mese le quotazioni del Brent hanno superato i 54 dollari. Il giorno 25 si terrà a Vienna il meeting dell’Opec, che dovrebbe prolungare i tagli concordati nel novembre scorso per altri 6 o 9 mesi come anticipato dal documento comune di Arabia Saudita e Russia. L’accordo ha consentito di ridurre la produzione di 1,8 milioni di barili al giorno ma l’effetto è stato in parte vanificato dall’aumento delle estrazioni Usa di shale oil (più 80 mila barili).
Sul fronte dei titoli del settore petrolifero da segnalare Saipem: oggi le azioni vengono raggruppamento in ragione di una nuova ogni dieci esistenti.
A PIAZZA AFFARI INTESA GUIDA LA CARICA DEI DIVIDENDI
Tra gli appuntamenti italiani della settimana spicca l’assemblea di Confindustria (mercoledì). È in calendario anche il voto sulla “manovrina” da parte della commissione Bilancio della Camera.
L’agenda di Piazza Affari sarà dominata oggi dallo stacco delle cedole. Secondo gli esperti la loro somma peserà per circa l’1,5% sul valore dell’indice principale della Borsa milanese, ovvero 330 punti dell’indice Ftse Mib. Nelle tasche dei soci, dunque, arriverà un “malloppo” di circa 12 miliardi, il piatto forte della campagna dei bilanci 2016, che non si chiuderà qui. Altre società distribuiranno i dividendi più avanti e si calcola che l’ammontare complessivo pagato nell’arco del 2017 sarà pari a circa il 3% della capitalizzazione di Piazza Affari: qualcosa in più di 18 miliardi.
Tra le blue chip spicca il dividendo di Intesa (6,4%), ma anche Poste Italiane vanta una cedola di tutto rispetto (il 5,7%) pari a quella di UnipolSai e davanti a Generali (balzata nella parte alta della graduatoria con un dividend yield del 5,3%). Tra i titoli a maggior diffusione merita citare anche Banca Mediolanum (5,5%) ed Eni (5,4%).
Ecco la mappa completa:
ACSM-AGAM 0,05 euro
AlerionCleanPower 0,045 euro
Amplifon 0,07 euro
Anima Holding 0,25 euro
Banca Popolare di Sondrio 0,06 euro
BasicNet 0,06 euro
BE Think 0,0148 euro
Brunello Cucinelli 0,16 euro
Cairo Communication 0,05 euro
Caltagirone 0,03 euro
Cattolica Assicurazioni 0,35 euro
Cementir 0,1 euro
CIR 0,038 euro
Diasorin 0,8 euro
EI Towers 1,8 euro
Enav 0,176 euro
Enervit 0,08 euro
EPrice 0,13 euro
Erg 0,5 euro
Fila 0,09 euro
Geox 0,02 euro
Igd 0,045 euro
Ima 1,6 euro
Inwit 0,147 euro
Irce 0,03 euro
Marr 0,7 euro
PanariaGroup 0,07 euro
Parmalat 0,015 euro
Rai Way 0,1537 euro
Ratti 0,1 euro
Salini Impregilo 0,053 euro
Salini Impregilo Risp. 0,26 euro
Saras 0,1 euro
Sias 0,18 euro (saldo)
Sol 0,15 euro
T0d’s 1,7 euro
Vianini 0,05 euro
Elettra Investimenti 0,25 euro
First Capilat 0,42 euro
Masi Agricola 0,09 euro
Triboo 0,075 euro
FCA CHIEDE LA CERTIFCAZIONE USA PER IL DIESEL
Sotto i riflettori Fiat Chrysler, in calo la scorsa settimana del 3,6% dopo l’avvio della procedura di infrazione da parte della Commissione Ue. La società ha formalmente depositato venerdì presso l’americana Epa la richiesta di certificazione delle emissioni diesel per i modelli 2017 di Jeep Grand Cherokee e Ram 1500. Intanto il ministro Graziano Del Rio ha ventilato in un’intervista al Corriere della Sera un’azione del governo italiano sia in sede comunitaria che italiana. Non è esclusa, in risposta alle accuse tedesche, la costituzione in giudizio contro Volkswagen nell’indagine sul dieselgate in corso a Verona.
Recordati è un titolo sotto osservazione dopo che l’agenzia del farmaco Ue ha raccomandato venerdì l’approvazione della cariprazina per disturbi bipolari e schizofrenia.
BORSE: MILANO AL TOP, ACCELERANO I BTP
La Borsa di Milano riapre i battenti dopo aver chiuso la settimana con l’indice FtseMib in parità, miglior performance della zona euro, al termine di quattro sedute positive (oggi +1,2%) e una, mercoledì, segnata da una pesante caduta (-2,3%) legata alla discesa di Wall Street.
La Borsa di Parigi è scesa dell’1,5%, Francoforte -1%, l’indice Eurostoxx 50 ha perso l’1,3%. La discesa dei mercati azionari ha favorito i bond e in particolare quelli della periferia dell’Europa. Il rendimento del Btp a 10 anni è sceso in settimana da 2,24% a 2,1.