L’onda lunga dei dati sull’occupazione Usa ha raggiunto stamani l’Europa. Brilla Francoforte +0,67, chiusa venerdì, nonostante i dati negativi in arrivo dalla congiuntura. Fa ancor meglio Madrid +0,97%. Milano +0,16%, indice Ftse Mib a quota 20232, è meno vivace al apri di Parigi +0,09. Londra +0,22%.
Il dollaro è in lieve calo a 1,254 contro l’euro, da 1,252 dell’apertura di stamattina. Poco mosso il petrolio, con il Brent a 92,4 dollari al barile (+0,1%). Lo spread è di poco infetiore a 140 punti base. Nuovo allarme per l’economia tedesca. Gli ordini di fabbrica in Germania, scesi ad agosto del 5,7% sul mese precedente, rispetto ad attese di -2,5%. Nel confronto con agosto 2013 il calo è dell’1,3%, contro una previsione di crescita del 2,6%. Si tratta del peggiore risultato dal 2009, ma gli investitori lo interpretano in senso rovesciato, come un dato che obbligherà la Bce ad accelerare sulla strada degli stimoli monetari alla ripresa.
Nonostante l’allarme, la Borsa premia l’automotive (+2% l’Eurostoxx di settore) in particolare tedesca, anche per il sorpasso di Volkswagen su Toyota nella corsa a prima azienda a quattro ruote del mondo: salgono Continental +3,5%, Daimler +2,2%, Bmw +2,1%, Volkswagen +1,8%.
A Milano Fiat sale dello solo 0,8%, anche per il giudizio critico di Exane (rating underperform). Pirelli +1,5%, fra gli altri titoli dell’auto Sogefi guadagna il 5,4%, Brembo +1,1%. I buoni risultati di vendita di settembre spingono Piaggio +2,5%.
Positive, con prudenza, le banche: Unicredit sale dello 0,4%, Intesa +0,7%, MontePaschi +0,1%. La Banca Popolare di Milano guadagna il 2,2%. Piace il buy back di Salini Impregilo +4,4% e Astaldi +4,9%. Buzzi sale dello 0,7%, Italcementi +1%.