L’America, come si sa, compra molto dalla Cina e i gli scaffali dei grandi centri commerciali, a cominciare dalla Wal-Mart, sono gonfi di prodotti ‘Made in China’. Il disavanzo commerciale rispetto al subcontinente cinese è enorme, e molti americani domandano dazi e altre misure protezionistiche nei confronti delle merci cinesi: quell’import, dicono, toglie posti di lavoro all’America. Mette conto però ricordare che la prosperità di alcune parti degli States (e quindi molti posti di lavoro) è dovuta agli acquisti dei cinesi. E’ importante il caso del Minnesota: come riporta il China Daily, più del 60% delle esportazioni di soia del Minnesota vanno in Cina. L’anno scorso la Cina è diventata il primo cliente dell’agricoltura Usa, scalzando il Canada. Venti anni fa la Cina, nel mercato della soia, era un concorrente degli Usa ed esportava grosse quantità. Oggi è un importatore netto, grazie ai maggiori consumi domestici legati a miglioramenti nutrizionali. Gli scambi, insomma, portano prosperità a tutti. Gli storici ricordano che nel tardo Ottocento la crescita delle fabbriche tessili americane nella Carolina del Nord fu sostenuta dalle vendite alla Cina.
http://www.chinadaily.com.cn/china/2011-07/15/content_12907687.htm