Le biciclette di Pechino in passato possono anche aver ispirato film e canzoni. Ma oggi sono le automobili, e quelle di lusso in particolare, a raccontare meglio di ogni altra cosa le trasformazioni che stanno attraversando la capitale cinese. Il punto d’osservazione migliore per rendersene conto è probabilmente il Beijing Sports Car Club, dove i proprietari di semplici Porsche, come una SE911 da 220mila dollari, rischiano di sfigurare ogni volta che varcano i cancelli del parcheggio. Perché dentro possono incrociare Bugatti da 4,3 milioni di dollari come la Veyron 16.4s, simboli delle ricchezze accumulate dai nuovi ricchi cinesi: 1,1 milioni di milionari (in dollari), che rispetto allo scorso anno sono cresciuti numericamente del 31%. Secondo una ricerca del Boston Consulting Group oggi solo Stati Uniti e Giappone hanno più famiglie ricche della Cina, ma con un differenza che per i produttori di auto sportive di lusso è cruciale. L’età media di un milionario cinese è 39 anni, 15 anni in meno rispetto ai colleghi americani e alla media mondiale. Un fatto che difficilmente può essere sfuggito ai manager della Tramontana, un produttore di Girona, in Spagna, specializzato in costosissime auto sportive non molto dissimili dalle monoposto di Formula 1. Lo scorso anno in Cina hanno venduto la bellezza di 13 esemplari e gli acquirenti avevano tutti tra 25 e i 28 anni.
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