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A Parigi la finanza s’invita in campagna: nuovo (e discusso) future sui bond francesi

L’inizio, stamani, è stato poco significativo: sul nuovo future sul debito sovrano francese (il primo dagli anni Novanta) gli scambi sono stati ridotti. E la quotazione, anche se lievemente, si è ridotta rispetto al collocamento. Ma l’introduzione sul mercato di questo nuovo strumento finanziario a pochi giorni dal primo turno delle presidenziali è bastato per alimentare le polemiche.

Ma come, il debutto di un contratto a termine sugli Oat, i titoli di Stato francesi, proprio ora? Negli ultimi giorni lo spread fra i bond francesi decennali e i loro corrispettivi, fino a un anno fa vicino allo zero, ha ricominciato a correre, portandosi sopra i 120 punti base. Nel novembre scorso aveva addirittura sfiorato la quota dei 200, per poi ritornare stabilmente, fino a pochi giorni fa, sotto i 100. Ebbene, in questa fase delicata Eurex, filiale del gruppo Deutsche Boerse, specializzata nei derivati, ha pensato bene di proporre un future, da stamani, che scommetta sull’andamento degli Oat. Teoricamente, dovrebbe garantire contro le sue oscillazioni. Ma (basta vedere a quello che è successo negli ultimi mesi dell’anno scorso con prodotti simili legati ai nostri Btp) può anche contribuire ad alimentare ulteriormente la speculazione.

Il ministro delle Finanze, François Baroin, sarkozysta di ferro, ha subito messo le mani avanti: “Non possiamo farci nulla: non possiamo né proibire, né autorizzare questo tipo di iniziative private”. Le malelingue a Parigi assicurano che, se la situazione nei prossimi giorni si farà difficile per i titoli di Stato francesi, questo non potrà che favorire il Presidente attuale, che a ogni occasione possibile tuona contro Hollande e la sua prevista crociata contro il mondo della finanza. E proprio il candidato socialista, per ora dato come favorito, sia per il primo turno (fissato domenica prossima) che per il secondo, ha sottolineato che “le autorità tedesche dovrebbero annullare l’introduzione di questo future”. A una giornalista che gli faceva notare che neppure questo è possibile, ha risposto: “Allora è la prova della sfida che ci attende a livello europeo”. Cambiare le regole. E imporre limiti ai derivati. Intanto, forti critiche anche da parte dell’estrema sinistra (Jean-Luc Mélenchon) e dell’estrema destra. Marine Le Pen ha parlato di “un fascismo dorato, una potenza organizzata dalla finanza e dalle grandi banche, che sta ancora una volta dietro questa mossa”.

Per il momento, comunque, lo abbiamo visto, il future non sta mietendo vittime… Gli scambi sono molto ridotti, anche se è davvero troppo presto per capire se può destabilizzare il mercato. Diversi operatori di Borsa fanno notare che gli investitori avevano già due possibilità per “scommettere” sugli Oat: i Cds (credit default swap) e il ricorso alle vendite allo scoperto. Anche se il future rappresenta, rispetto agli altri, uno strumento meno tecnico e più accessibile a una platea di investitori più amplia. Tanto che, lo stesso Jean-Pierre Jouyet, presidente dell’Amf, l’Autorità dei mercati finanziari, equivalente della nostra Consob, in genere considerato vicino alla destra, ha sottolineato: “A causa delle presidenziali, il momento scelto per il lancio del nuovo prodotto è inopportuno. E poi rappresenta in ogni caso un messaggio negativo, perché sottintende che esista un rischio sugli Oat, dato che permette di garantirsi contro le oscillazioni dei nostri titoli di Stato”.

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