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A Milano ok le rinnovabili, piange Acea

In Borsa si fa già sentire l’effetto referendum: guadagnano Enel Green Power e Ternienergia, perdono le municipalizzate dell’acqua – I ritocchi verso l’alto ai listini di Electrolux infiammano il titolo Indesit, che dovrebbe limitarsi a ridotti incrementi dei prezzi – L’azione Maire Tecnimont risorge grazie all’India, mentre soffrono Tod’s e Mediaset

A Milano ok le rinnovabili, piange Acea

Borse europee convalescenti, dopo la frana di Wall Street nel finale di settimana. A Milano, a metà mattinata l’indice segnava + 0,3%, prima di ridursi ad un risicato 0,15%, per poi scivolare sotto la parità. Analogo l’andamento delle altre Borse del Vecchio Continente. A mezzogiorno solo il Ftse inglese segnava un modesto guadagno (+0,10%), poco sopra la parità Parigi +0,02% e Francoforte – 0,22%.
L’euro si rafforza a 1,435 nei confronti del dollaro da 1,432 di ieri sera. La divisione tra la Bce e la Germania sulla Grecia ha l’effetto paradossale di spingere all’ingiù il rendimento del Bund sui minimi da cinque mesi. Di riflesso, migliora di 5 bp il rendimento del titolo di stato spagnolo e si rafforza di un punto base il Btp italiano.

REFERENDUM: OK PER LE RINNOVABILI, PIANGE ACEA

L’effetto referendum si fa sentire in Piazza Affari sul comparto delle energie rinnovabili: Enel Green Power guadagna il 2,7%. Salgono anche Kersekf (+9%) Eems (+5,3%) e Ternienergia (+3,4%). Al contrario, perdono colpi, per effetto dei referendum sull’acqua, Hera (-2,58%), Acea (-2,10%) e Iren (-1,84%). “Le incertezze regolamentari – si legge su una nota di Fitch – potrebbero riflettersi in una sospensione dei prestiti bancari verso il settore, almeno fino a quando non ci sarà maggiore chiarezza su sistemi alternativi di remunerazione. Questo potrebbe causare ritardi nell’esecuzione degli investimenti”.

Forte attesa sul mercato per gli sviluppi della partita Bpm, dopo la raffica di intervste nel wek end da parte del presidente Massimo Ponsellini e del dg Enzo Chiesa. Prima dell’inizio della conference call del top management il titolo registra un rimbalzo superiore al 3%, sull’onda dei rumors che confermano il presunto interesse di Mediobanca che comunque capitanerà il consorzio di garanzia per l’aumento di capitale (1,2 miliardi contro l’attuale capitalizzazione attorno agli 800 milioni) in programma a settembre. Nell’intervista al “Sole 24 Ore” Chiesa ha affermato che: 1) le osservazioni di Banca d’Italia sui crediti non classificati da Bpm come problematici si riferivano al 30 giugno 2010 e implicavano 162 milioni di accantonamenti aggiuntivi che in gran parte sono già stati fatti nel corso del 2010 e nel primo trimestre 2011. Ad oggi secondo Chiesa rimarrebbero da fare 49 milioni di euro di accantonamenti aggiuntivi;,2) la liquidità a un mese sarebbe pari a 3 miliardi di euro (pari al 6% degli attivi) e quella a tre mesi è positiva per oltre 1 miliardo di euro; 3) c’è incertezza circa l’allargamento a cinque deleghe come richiesto da Banca d’Italia in quanto l’associazione Amici della BPM sarebbe contraria.

Intanto salgono, tra i titoli bancari, da Unicredit che Intesa Sanpaolo (+1%) preceduti dal Banco Popolare (+3,52%.

ELECTROLUX INFIAMMA INDESIT (+4%)

La notizia che Electrolux, numero due al mondo negli elettrodomisetici, alzerà i listini da ottobre tra il 5 e il 7% per bilanciare l’aumento delle materie prime ha favorito il rialzo di Indesit (+4%): per il gruppo italiano le indicazioni per l’intero 2011 prevedono al massimo soltanto un leggero incremento dei prezzi medi di vendita. Le nostre stime sono per un incremento medio dell’1%. Ma il titolo ha già perso il 12% da inizio anno in scia alle previsioni di un mercato più debole e per le indicazioni di un impatto negativo maggiore del previsto dall’incremento dei costi delle materie prime (100 milioni rispetto adf una stima iniziale di 80).

UBS PUNTISCE DELLA VALLE E BERLUSCONI

Al contrario, la bocciatura di Ubs pesa sulle sorti di due titoli, Tod’s e Mediaset. La società di Diego Della Valle perde il 2,8%. Ubs ha abbassato la raccomandazione a neutral da buy. Il target price sale però a 96 euro da 82 euro. Secondo gli analisti, infatti, il titolo è uno dei migliori dell’anno nell’industria del lusso, ma la curva dei suoi rendimenti sarebbe già vicina alla sua saturazione. “Siamo molto fiduciosi circa i risultati dei prossimi trimestri, ma vediamo un limitato upside nel medio/lungo termine”, aggiungono gli esperti di Ubs nella nota odierna.

Per quanto riguarda Mediaset (-0,8% a 3,42 euro), Ubs ha tagliato il target price da 4,7 euro a 3,5 euro e ha confermato la raccomandazione neutral. Nel report si parla del rischio politico e dell’andamento deludente della raccolta pubblicitaria nei prossimi mesi, gli analisti non si aspettano che la ripresa, caso mai arrivi, non avverrà prima dell’autunno.

MAIRE TECNIMONT RISORGE IN INDIA

Maire Tecnimont ha annunciato che la sua principale società operativa Tecnimont S.p.A. e la propria controllata si sono aggiudicate due contratti chiavi in mano per la realizzazione di impianti di poliolefine (polietilene e polipropilene) a Dahej, Stato del Gujarat (India). I due contratti hanno un valore complessivo pari a circa 440 milioni di dollari e riguardano la realizzazione di un impianto di polipropilene da 340 mila tonnellate annue di capacità, oltre che di due impianti di polietilene da 360 mila tonnellate annue ciascuno.

Il titolo, che nel giro di un mese ha perso poco meno del 50 per cento, hguadagna a metà giornata il 5,5 per cento.

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