La Ue ha pubblicato l’atteso rapporto sui Paesi membri e l’Italia viene messa sotto monitoraggio: il nostro Paese ha “squilibri macroeconomici eccessivi”, si legge, che richiedono uno “speciale monitoraggio” da parte dell’Ue che farà rapporto all’Eurogruppo sulle riforme italiane e a giugno “deciderà ulteriori passi”. Tra gli squilibri: debito alto, scarsa competitività, aggiustamento strutturale insufficiente.
Ma una stoccata attesa arriva anche alla Germania dove si ribadisce che il Surplus è troppo alto, segno di alta competitività, ma la domanda interna è scarsa e le risorse economiche non sono distribuite bene. Bruxelles chiede quindi a Berlino “misure per rafforzare la domanda interna e il potenziale di crescita”. Tali misure “che avranno effetti sulla domanda interna”, precisa la Commissione, sono già “contenute nell’accordo di coalizione del nuovo Governo”.
In una mattinata incerta, il Ftse Mib si porta a metà seduta sopra la parità e sale dello 0,2%, spinto soprattutto dalla performance di alcuni titoli bancari. Balza Mps del 4,4%, Ubi Banca +1,77% e Mediobanca +1,58%. Piazzetta Cuccia è sostenuta da un report di Fidentiis che mette in luce gli impatti positivi per i conti di Mediobanca dalla partecipazione, in qualità di componente del consorzio di garanzia, a molte delle ricapitalizzazioni bancarie annunciate in Italia. Il broker stima che Mediobanca, presente in tutti i consorzi fino ad ora annunciati (Banco Popolare, Mps, Carige, Creval e Bpm), possa incassare 36 milioni di euro di commissioni, con un aumento del 3-5% del risultato nel secondo semestre.
Il comparto bancario è però nel complesso contrastato: in fondo al Ftse Mib troviamo infatti Bmp -2,7%, Bper -1,8% eBanco Popolare -1,2%. Lo spread Btp-bund viaggia ancora sotto i 180 punti base, a quota 177. Tra gli altri titoli in evidenza a Piazza Affari si segnala Fiat +2,8% e A2A +1,65%. Tra i maggiori cali Finmeccanica -1,8%, Yoox -1,6% eLuxottica -1,23%.
Deboli le altre piazze europee, dopo il rally di ieri sulla distensione della situazione in Ucraina che ha compensato parte delle perdite di lunedì. Londra cede lo 0,5%, Francoforte lo 0,31% e Parigi lo 0,36%. A Tokyo l’indice Nikkei risale dell’1,5% .
Ieri la Borsa di Mosca, che lunedì era crollata perdendo quasi l’11%, ha chiuso in rialzo del 5%. Il rublo è rimbalzato dal minimo storico di ieri nei confronti del dollaro passando a 36,09 da 36,58. La Russia ha venduto moneta straniera per complessivi 11,3 miliardi di dollari per sostenere il rublo.
Dalla Cina è arrivato poi un segnale di miglioramento con l’indice Pmi servizi a febbraio cresciuto a 51 punti da 50,7 di gennaio, quando aveva toccato i minimi da due anni e mezzo. Gli operatori però guardano al default di una società del solare quotata a Shanghai: è la prima volta nella storia della Cina che un’azienda privata dichiara di non essere in grado di rimborsare le proprie obbligazioni.
Ora l’attenzione dei mercati si concentra sulla riunione della Bce di domani e sui dati del lavoro Usa attesi per venerdì. In Italia il premier Matteo Renzi ha annunciato per mercoledì prossimo la presentazione del piano casa e del jobs act e di alcune misure per la scuola. Nel frattempo nell’Eurozona sono stati diffusi diversi dati macroeconomici.
Il Pil dell’Eurozona a 17 del quarto trimestre è stato confermato a +0,3% e sull’intero 2013 si è attestato a -0,5%. Nella Ue, +0,1%. Nell’Eurozona a 18 il valore finale dell’Indice Composito Markit della produzione nella zona Euro è salito a 53,3 dal 52,9 di gennaio e da 52,7 della stima flash precedente: si tratta dell’ottavo mese consecutivo di progresso e del periodo di espansione più forte dalla prima metà del 2011.