Metti insieme la passione del collezionista per le macchine da cucire e il Sangiovese ed ecco arrivare sulla tavola una bottiglia di Singersangio, vino che reinterpreta il vitigno principe della Toscana, declinato in rosso, da degustare fresco, niente legno, note fruttate, leggera speziatura, o in bianco, grazie alla dissacrante scelta di vinificare così il Sangiovese, e infine ovviamente in rosato.
L ‘etichetta, sa va sans dire, è una macchina da cucire Singer. Avviene nella villa di Grignano, luogo incantato a due passi da Firenze, dimora storica di Caterina dei Medici che poi la dette in regalo al suo banchiere e confessore il Cardinale Henry de Gondi, e poi passò ad altri proprietari fino ad arrivare agli anni ‘70 del ‘900, quando la comprò, alla famiglia Inghirami di Borgo Sansepolcro, nome noto del tessile-moda italiano. La camicia Ingram chi non la conosce?! «Fin da quando ero bambino ho la passione per le macchine da cucire – racconta oggi Tommaso Inghirami che è alla guida dell‘azienda – Queste rappresentano la storia della mia famiglia, i progetti e le sfide che abbiamo affrontato. Ho deciso di creare una linea “ricamata” su questa mia passione; perché alla fine cucire un abito non è così distante dal fare vino. Devi trasformare una materia, dunque devi conoscerla, studiarla in ogni minimo particolare e portarla alla sua evoluzione migliore e la forza motrice è come sempre la passione».
Nella Villa di Grignano, il giovane Tommaso ha una collezione privata di oltre 300 macchine da cucire a manovella, usate dalla fine del 1800
Nella Villa di Grignano, il giovane Tommaso ha una collezione privata di oltre 300 macchine da cucire a manovella, usate dalla fine del 1800 fino a dopo la Seconda guerra mondiale. Un simbolo di famiglia, che si deve al nonno, Fabio Inghirami, che con 24 macchine da cucire Singer, comprate grazie ad un prestito dai genitori, rivoluzionò il mondo della moda italiana. Con l ‘acquisizione della tenuta fu dato il via al progetto di riqualificazione e valorizzazione dei 600 ettari di terreno di cui è composta, di cui 50 coltivati a vigneto, 200 a oliveto, 100 a seminativo e 250 a bosco. Nel 1999 la famiglia Inghirami acquistò poi la Fattoria Pievecchia ampliando l’estensione di Grignano. Da più di 50 anni a Grignano si producono due DOCG e un DOC. Il Chianti Rufina Ritratto del Cardinale: ha un delicato apporto di legno, affina solamente in botti, esaltando le note di frutto e floreali del Sangiovese che spiccano con una piccola aggiunta di Canaiolo (8 euro in cantina, 15/20 sullo scaffale). Il Chianti Rufina Riserva Poggio Gualtieri: da viti con più di 20 anni età, con densità di impianto e rese molto basse, si ottiene un Sangiovese brillante e setoso che per la grande potenza beneficia dell‘affinamento in barrique.
il progetto Terreelectae che punta a qualificare i vini della categoria Riserva elevandoli ad “ambasciatori” del Sangiovese.
Vendemmiato a mano se ne fanno circa 20mila bottiglie (15 euro in cantina, 30 circa sullo scaffale). Il Vinsanto del Chianti Rufina: grande e spettacolare connubio tra Trebbiano e Malvasia del Chianti con uve che vengono fatte appassire per circa tre mesi su graticci di legno prima di riposare in piccoli caratelli per 5 anni. Completa la collezione Ricamo, IGT Toscana da uve di Chardonnay e Moscato: nasce da vigneti con più di 20 anni di età, dove l’assenza di legno nel processo di vinificazione, unita alla breve macerazione pre-fermentativa a freddo a contatto con le bucce, crea un vino vivace ma con buona struttura e profondità. Degustato con millefoglie di fiori di zucca e mozzarella di bufala, Ricamo è gradevole e al palato grazie alla sua freschezza. Se ne sono prodotte circa 6mila bottiglie nell‘ annata del 2020 (10 euro in cantina). Con Tommaso Inghirami si sviluppa anche il progetto Terreelectae che punta a qualificare i vini della categoria Riserva elevandoli ad “ambasciatori” del Sangiovese. Il Montefiesole Terraelectae esce nella prima annata con la 2019; è prodotto da una singola vigna dell’azienda, quella che meglio interpreta il vitigno-principe dei rossi toscani. Per la produzione non si è fatta alcuna modifica del disciplinare, ma i vini Terraelectae devono avere 30 mesi di invecchiamento di cui 18 in legno e almeno 6 in bottiglia. «Terraelectae si pone al di sopra del concetto di Riserva, è la punta di diamante delle aziende che ne fanno parte. – osserva Tommaso Inghirami. Degustata l ‘ annata 2019 con tonnarelli di Kamut alla gricia con fave fresche, Montefiesole è un vino complesso, di grande struttura ed eleganza (20 euro in cantina, 40 sullo scaffale).
Fattoria di Grignano
Via di Grigano, 22
50065 Pontassieve (Toscana)