Condividi

A Ginevra la Fca mette in vetrina tutti i suoi nuovi modelli

Dal Levante, primo Suv della Maserati, alla piccola Panda, dalla Fiat Professional alla nuova 124 spider, dalla Tipo alla 500 fino alla GTC4 Lusso della Ferrari e alla Giulia dell’Alfa Romeo: Sergio Marchionne porta al Salone dell’Auto di Ginevra le novità della casa, che punta su modelli premium senza trascurare il segmento mass market.

A Ginevra la Fca mette in vetrina tutti i suoi nuovi modelli

Sempre più modelli premium dal forte valore aggiunto senza però affatto trascurare quelli mass market, che sono in Europa e soprattutto in Italia la più grossa fetta del mercato dell’auto: è questa la strategia di Fca che trova conferma nella vetrina del Salone di Ginevra di quest’anno dove le novità del gruppo italo-americano guidato da Sergio Marchionne coprono ogni segmento dal lusso al top con il Levante, il primo Suv della Maserati, fino alla piccola Panda con una puntata anche nella nicchia dei pickup con la Fiat professional. Una parata di modelli che tocca, da Fiat all’Alfa Romeo, ogni marchio della casa controllata da Exor, senza ovviamente dimenticare nell’élite delle vetture premium la GTC4 Lusso della Ferrari, che per la prima volta si presenta al Salone ginevrino da sola dopo lo spin-off dalla storica casa madre.

C’è innanzitutto il ritorno di una vettura che lega il presente al passato più ruggente della Fiat: è la nuova 124 spider che, esattamente dopo mezzo secolo dalla sua prima apparizione, si riaffaccia sul mercato in versione anche Abarth, frutto di un accordo con Madza, la casa giapponese leader delle piccole roadster. Muso lungo, abitacolo rastremato, due bombature sul cofano, trazione posteriore: è un pezzo di storia che rivive, visto che il primo modello, frutto allora del design di Pininfarina, apparve nel lontano 1966, anno in cui a Torino avveniva il passaggio di consegne tra Vittorio Valletta e Gianni Agnelli alla presidenza della società del Lingotto. La nuova spider sarà in vendita da giugno a partire dal prezzo base di 27.500 euro con un’idea marketing: per chi l’acquista da subito la Fiat metterà a disposizione una 500 Cabrio in attesa dell’arrivo della vettura prescelta.

Anche un altro modello, entrato di diritto nella storia più che centenaria della casa torinese, si presenta a Ginevra con novità importanti: è la Tipo, la vettura creata da Vittorio Ghidella a metà degli anni Ottanta sullo slancio del grande boom della Uno. La Tipo non incontrò lo stesso successo nel segmento C dominato allora dalla Golf di Vw. Le lotte intestine ai piani alti della Fiat a Corso Marconi portarono addirittura all’allontanamento di Ghidella con un danno progettuale che la casa torinese scontò nel decennio successivo. Accantonata per oltre vent’anni, la Tipo è riemersa da poco nella gestione Marchionne con la versione low-cost prodotta in Turchia che sta avendo un discreto successo con oltre 15mila prenotazioni acquisite. Al Salone svizzero la famiglia si allarga e si completa ora con altre due versioni, la cinque porte e la station-wagon, con tre motorizzazioni diesel e altrettante a benzina. Il prezzo non è stato ancora reso noto.

Non cessa di crescere ed evolversi un altro simbolo dell’auto torinese: la vecchia 500 tornata a nuova vita nella faraonica presentazione sul Po nel luglio del 2007 e che da allora, dopo aver riconquistato il pubblico non solo italiano, non ha cessato di crescere in volume e nelle motorizzazioni. A Ginevra ecco la 500S, la versione sportiva dotata di minigomme e paraurti con fari integrati. Un’ auto giocattolo che, sfidando gli autovelox, può raggiungere i 180 km all’ora con la motorizzazione 1,3 Multijet da 95 cv. Con la 500S in mostra al Palaexpo c’è anche la versione cabrio, la 500C con il terzo stop curiosamente incorporato nella capote retraibile. Due novità anche per la 500X: la Cross plus con un motore da 170 cv e la Lounge.

In questa scintillante quanto corposa rassegna di ritorni e new entry, in cui c’è posto anche per un Panda in formato “Kung Fu” e per l’innovativo pick-up Fullback di Fiat professional, si nota un’assenza che conferma che nella strategia di Marchionne, progettando una 500 a 5 porte, non ci sia più alcun futuro per la Punto, anche se la seconda generazione di questa vettura, lanciata con successo nel settembre 2005, è stata fondamentale per il manager in maglione nel rilancio di Fiat dopo gli anni della tremenda crisi. Una strategia, quella di Marchionne, che pare di proposito “scomunicare” tutti i modelli messi in cantiere negli anni 90. Anche il marchio Lancia sembra sempre più ai margini.

Non così per l’Alfa Romeo, che, dopo molte incertezze e tanti rinvii, pare avviata su un deciso recupero di immagine e – si spera – di quote. E Ginevra è il luogo ideale per tastare i nuovi umori del marchio del biscione che fa bella mostra di sé finalmente con la nuova Giulia. E alla Giulia – 2000 turbo e 2200 turbodiesel – l’Alfa affida il compito non facile di inseguire tanti modelli rivali di marchi che un tempo furono gli inseguitori dei primati degli antenati della vettura svelata in questi giorni a Ginevra. I rivali si chiamano Bmw e Audi, come nel calcio vedersela con Barcellona o Real Madrid. Ecco che si spiegano i lunghi tempi di gestazione, avendo ben presente in casa Fca l’obbligo di non sbagliare. Chi si aspettava il nuovo Duetto dovrà ancora attendere. L’Alfa resta un cantiere aperto in marcia verso il completamento della gamma. Quel che conta è che dà segnali di una nuova vitalità tanto da tenere accesa anche la fiammella della speranza di vederla tornare in Formula Uno. Il marchio del biscione stampato sulla fiancata della SF16-H, la nuova Ferrari di Vettel e Raikkonen, ha anche questo significato. E Marchionne, che a Ginevra ha smentito ogni contatto di Fca con Peugeot, è stato più che possibilista sulla discesa in campo dell’Alfa.

Commenta