” La Germania è un paese molto serio che agisce sulla base di scelte strategiche che una volta adottate, vengono mantenute per lungo tempo. La scelta dell’Euro è stata fatta e sicuramente c’è la volontà di mantenerla. E questo non solo per motivi economici, cioè per sostenere le esportazioni tedesche, ma anche per motivi geopolitici, cioè perché i tedeschi non vogliono rimanere soli nel cuore dell’Europa con la loro piccola area del marco.”
Angelo Bolaffi, esperto di filosofia e letteratura tedesche, ha da qualche giorno terminato il suo incarico quadriennale come responsabile dell’Istituto Italiano di cultura a Berlino, e da quell’osservatorio ha potuto seguire da vicino le vicende della crisi economia mondiale valutandole dal punto di vista dei tedeschi. Ma una delle principali critiche che si fanno alla Merkel è quella di aver gestito la crisi in maniera ondivaga contribuendo così a volte a rendere ancora più incerti i mercati, e quindi aumentando per ciò stesso le difficoltà a trovare una soluzione a problemi di paesi relativamente piccoli come la Grecia.
“Credo – dice Bolaffi – che bisogna distinguere la tattica adottata dalla Merkel, che per sua natura è portata ad esasperare i tatticismi cercando di aggirare e stemperare così i problemi invece che prenderli di petto, con quelle sono le scelte di fondo della Germania nei confronti dell’Europa e dell’Euro. Queste ultime non sono per il momento in discussione, anche se la pubblica opinione mostra un forte risentimento verso i paesi indisciplinati o come la Grecia, che hanno addirittura truccato i conti. E tuttavia con tutti i suoi tatticismi (criticati aspramente anche da Kohl) la Merkel cerca di trovare una strada accettabile sia ai propri elettori che agli altri paesi europei proprio per tenere in piedi la moneta comune.”
Anche politicamente la coalizione di Governo non sembra molto solida tanto che perde tutte le elezioni locali. ” Il problema principale mi sembra consista nella estrema debolezza dei liberali sia elettorale che come personale politico. Forse il vero errore della Merkel è stato quello di mollare la grande coalizione per fare un governo di destra con i liberali che però si sono dimostrati più deboli di quanto si pensasse. Ma comunque rimane il fatto che in Germania, a differenza di molti altri paesi europei, non c’è una forza politica organizzata che è ideologicamente contro l’Europa e contro la moneta unica. Questo è certamente un merito della Merkel e dei suoi tatticismi.”
Quindi i paesi deboli dell’Europa possono stare tranquilli che la Germania, nonostante i mal di pancia della Bundesbank e le dimissioni del falco Stark dalla Bce, non li abbandonerà al proprio destino. ” Attenzione – replica Bolaffi – a non mettere i tedeschi con le spalle al muro. Non è possibile ricattarli all’infinito. Certo le pressioni degli ambienti industriali vanno nella direzione di aiutare la Grecia e soprattutto l’Italia, ma bisogna che il nostro Governo non ne approfitti sfacciatamente, perché questo potrebbe provocare forti risentimenti sia nell’ambiente politico che nella pubblica opinione.”
A questo punto quale tattica può escogitare la Merkel per rimanere agganciata all’Europa? ” Mi sembra chiaro – risponde Bolaffi – che si va verso un rafforzamento di una apposita struttura intergovernativa, a scapito delle tradizionali strutturate comunitarie, in modo da avere una specie di direttorio dei paesi più virtuosi che detti le regole dello stare insieme anche ai paesi indisciplinati. Ed in questo consesso l’Italia non c’è, sia perché non ha i conti in regola, sia e soprattutto perché non ha sviluppato in questi anni una vera politica europea e non ha saputo rimanere vicina alla Germania facendo da contrappeso al ruolo della Francia. Sotto l’aspetto politico l’appannamento dell’Italia rischia di avere gravi conseguenze sugli equilibri europei.”
E si potrebbe aggiungere che oggi Berlusconi avrebbe fatto bene a fare tappa a Berlino invece di limitarsi ad andare a Bruxelles e Strasburgo. Ma forse, se sono vere certe intercettazioni di cui si parla, si vergognava a farsi vedere da frau Merkel.