Nella sentenza della causa C-22/11 la Corte di giustizia europea ha ampliato le tutele per i passeggeri che non vengono imbarcati, stabilendo che i vettori aerei sono tenuti a risarcire i passeggeri bloccati in aereoporto anche per altre ragioni che non siano la sola sovraprenotazione.
Questo è quanto si legge nella nota diffusa dalla Corte : “I passeggeri hanno quindi diritto a una compensazione pecuniaria immediata, al rimborso del prezzo del biglietto o all’imbarco su un volo alternativo verso la loro destinazione finale nonché all’assistenza durante il periodo di attesa del volo successivo”.
La causa era stata intentata da un cliente Finnair che si era visto negare l’imbarco del volo di linea Barcellona-Helsinki delle 11,40 a causa dello sciopero del personale dell’aereoporto di Barcellona di due giorni prima e della successiva riorganizzazione, per partire, poi, solo alle 21,40.
La Corte Suprema finlandese si è rivolta alla Corte europea per avere chiarimenti in materia, chiarimenti che si sono avuti con la senteza di oggi, che condanna le compagnie aeree a pagare un risarcimento anche in occasioni diverse, appunto, dalla sovraprenotazione.
Gli eurogiudici hanno agiunto anche che i vettori possono chiedere in seguito il risarcimento a chiunque sia alla causa del negato imbarco.
Ue: la Corte stabilisce il risarcimento per i passeggeri bloccati a causa di scioperi
Una sentenza della Corte di giustizia europea condanna le compagnie aeree a risarcire i passeggeri non imbarcati anche per motivi diversi dalla sovraprenotazione – La causa era stata intentata da un cliente Finnair rimasto bloccato a Barcellona per via della riorganizzazione seguita ad uno sciopero.