Chrysler ha chiuso il mese scorso con un rialzo delle immatricolazioni negli Stati Uniti pari al 12%, resgistrando il miglior settembre dal 2007 e il trentesimo incremento mensile consecutivo delle vendite. Anche gli altri marchi americani del gruppo (Jeep, Dodge, Ram Truck) hanno messo a segno risultati positivi, ma la prestazione milgiore in assoluto è stata quella di Fiat, socio di maggioranza del gruppo di Detroit, che ha registrato una crescita del 51%.
Un boom che stride con i risultati comunicati ieri relativamente al mercato italiano, dove Fiat a settembre ha segnato un calo annuo del 22,9% delle immatricolazioni, con una quota leggera risalita (data la crisi globale del settore) dal 21,17% al 21,98%. Dal Lingotto hanno rilevato che il risultato si tratta del risultato peggiore registrato nel mese dal 1984, quando le immatricolazioni si erano collocate a 107mila.
Il mese scorso il gruppo Chrysler ha venduto 142.041 vetture in America, contro le 127.336 dello stesso periodo del 2011. Nel terzo trimestre, le immatricolazioni sono aumentate del 13%. Particolarmente bene le vendite della Fiat 500, cresciute del 52%, stabilendo un record assoluto.
Per quanto riguarda gli altri marchi, Dodge ha segnato il miglior settembre degli ultimi cinque anni e il secondo miglior mese dell’anno, con 47.356 unità. Le vendite del marchio Jeep sono cresciute del 10%, mentre quelle di Chrysler hanno registrato un rialzo del 5%.
“Tassi d’interesse bassissimi, un’economia statunitense stabile e la qualità della nostra gamma prodotto ci rendono fiduciosi circa l’andamento del mercato dell’auto e del nostro posizionamento”, ha commentato Reid Bigland, presidente e amministratore delegato del marchio Dodge e responsabile commerciale per gli Stati Uniti.