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Regioni, il Governo prepara i tagli alle caste locali

Giovedì sul tavolo del Consiglio dei ministri arriverà un decreto per la riduzione del numero dei consiglieri, il taglio delle indennità, lo stop all’autocertificazione e la revisione della Corte dei Conti sui bilanci dei partiti – Per il calcolo delle pensioni si passerà dal metodo retributivo al contributivo.

Regioni, il Governo prepara i tagli alle caste locali

Centinaia di poltrone stanno per saltare. I consiglieri regionali di tutta Italia sono avvisati: ben presto i loro posti saranno tagliati, anche se ancora non è dato sapere con esattezza quanto. Si parla di una riduzione che viaggia da un minimo di 290 a un massimo di 600 unità.

Ma non è finita: i consiglieri si dovranno adattare anche a una pensione calcolata con il metodo contributivo, assai meno redditizio del precedente sistema retributivo. A ben vedere non si tratta di una punizione per gli scandali scoppiati nei Consigli regionali di mezza Italia, ma semplicemente di un privilegio che viene sottratto alla casta della politica locale. Già dallo scorso inverno, con la riforma Fornero, i comuni mortali che vanno in pensione nel nostro Paese lo fanno con il poco generoso contributivo. 

Queste due misure sono probabilmente le più attese fra quelle inserite nel nuovo decreto per il taglio dei costi della politica, che giovedì arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri. Le Regioni che non rispetteranno le nuove regole – indicate peraltro dagli stessi governatori – saranno sanzionate.

Fra le varie misure, in arrivo anche la certificazione della Corte dei conti sui bilanci dei partiti. Altri capitoli riguarderanno le indennità, che andranno sforbiciate, e la certificazione obbligatoria per chiunque sia stato eletto come per i gruppi regionali nel loro insieme. Basta, quindi, con le certificazioni. Non fidarsi è meglio. 

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