Intervenendo come guest star al convegno sui mercati finanziari organizzato da Kairos di Paolo Basilico a Milano, il premio Nobel Paul Krugman parla della situazione dell’Euro. E lo fa con un certo pessimismo: “Si è tornati ad una brutta impasse, vedo di nuovo una grande incertezza”.
Per Krugman il programma di acquisto illimitato di bond voluto da Mario Draghi “è una condizione necessaria, ma non sufficiente”, per salvare la moneta unica, un provvedimento utile a scongiurare un’esplosione della crisi, ma non abbastanza forte da risolvere il problema della svalutazione alla sua radice. “I problemi rimangono: stagnazione, disoccupazione e malcontento pubblico”.
L’economista americano passa poi alla Germania, “allo stesso tempo chiave e ostacolo principale” alla risoluzione della crisi. È infatti proprio la Germania, traino dell’economia europea, ad opporsi alla possibilità di una “politica più espansionista da parte della Bce”: Krugman rimprovera alla Germania anche la mancanza di flessibilità sulle richieste ai paesi debitori, aggiungendo che “Spagna e Grecia ci stanno provando seriamente”.
Interrogato su Monti, poi, Krugman dedica al premier italiano parole di stima, “ho grande simpatia per Monti, è un buon uomo e ha fatto un buon lavoro, dato il pochissimo spazio di manovra in cui si è trovato”, avvertendo però che “la permanenza al governo di una forza esterna alla politica sarebbe un elemento di disturbo“.