La giapponese Sharp Corp. è in procinto di tagliare quasi 11mila posti di lavoro, sia in Giappone che all’estero. Lo ha comunicato la stessa azienda produttrice di elettronica di consumo, che ha appena presentato ai suoi creditori un piano di ristrutturazione.
Secondo il piano, Sharp ha anche in programma di tagliare i salari e cedere i suoi impianti all’estero in Messico, Cina e Malesia. L’azione è stata resa necessaria dalla richiesta delle istituzioni finanziarie creditrici che esigevano un piano per tornare in attivo dopo anni di perdita. Le banche guidate da Mizuho Corporate Bank e Bank of Tokyo Mitsubishi UFJ hanno infatti intenzione di prestare circa 360 miliardi di yen alla società di Osaka, ha precisato una fonte alla Dow Jones Newswires, aggiungendo che Sharp è in trattative con la statunitense Intel per una possibile alleanza.
Lo scorso agosto Sharp aveva già rivelato l’intenzione di tagliare 5mila posti di lavoro nell’ambito del piano di ristrutturazione allora in piena fase di elaborazione. Successivamente, una fonte ha precisato che la società ha iniziato a prendere in considerazione la vendita della fabbriche di televisori in Messico e in Cina con contestuale riduzione di ulteriori 3mila posti di lavoro, per arrivare agli oltre 10mila di adesso.