Il nuovo campione del mondo è Philippe Gilbert, protagonista di un formidabile assolo nel finale. Il mondiale non si è chiuso con la solita volatona finale dei percorsi piatti. Con lo strappo del Cauberg, ripetuto dieci volte, a meno di due chilometri dal traguardo, era anche improbabile che a vincerlo fosse un Carneade qualunque della bici. Gilbert non era il più forte in assoluto del lotto dei partenti ma era quello più gettonato dai bookmakers per le sue caratteristiche di finisseur, capace di produrre progressioni impressionanti in vista dell’arrivo, una qualità che pochi altri hanno nelle gambe dopo oltre 250 km di gara.
Solo Cancellara può fare meglio ma lo svizzero non c’era. Gilbert, rigenerato dalla Vuelta dopo una primavera deludente, ha dato il meglio di sé e ha vinto. In un percorso così, con il Cauberg che non attendeva altro che una prova di forza, hanno perso quindi tutti gli altri big che rientravano nei pronostici della vigilia. Una sconfitta che è parsa ancora più amara per Nibali, Sagan e Rodriguez, corridori che appartengono all’elite del ciclismo mondiale di oggi, con caratteristiche che ben si addicevano al tracciato di Valkenburg. Nibali, dopo un gran lavoro nel finale di Paolini e Moser, ci ha provato sull’ultimo passaggio del Cauberg ma è stato uno scatto svuotato di energia, che è servito solo a scatenare Gilbert per il suo volo iridato. Sagan non si è mai visto, sempre al coperto sulle ruote dei migliori.
Deludente anche Rodriguez: molto atteso, Purito non ha però mai sfoderato lo scatto esplosivo che gli ha fatto vincere la Freccia Vallona e alcune tappe del Giro e della Vuelta. Come nazione, tra le favorite, ha perso di certo l’Italia ma anche la Spagna che si era presentata a Valkenburg con quattro stelle di prima grandezza: Contador, Rodriguez, Valverde e Freire. Alla fine ha raccolto solo la medaglia di bronzo con Valverde, che è stato l’unico con Boasson-Hagen (secondo a una manciata di secondi da Gilbert) a cercare di riacciuffare lo scatenato belga. Contador esce sconfitto senza drammi: ha più volte tentato di fare selezione, poi nell’ultimo giro si è messo al servizio degli altri compagni di squadra. Per questo scorcio di stagione, il successo della Vuelta gli può bastare. Magari Contador proverà a vincere il Giro di Lombardia che quest’anno si correrà di settembre (il prossimo sabato) per dare più spazio a metà ottobre alla seconda edizione del Tour of Beijing.
Dal mondiale di Valkenburg esce non solo sconfitta ma addirittura bocciata la Gran Bretagna di Wiggins e Froome, i due big del Tour de France inghiottiti fin dai primi giri in un inquietante anonimato. Una delusione annunciata ma che pone qualche interrogativo sulle probabilità, in particolare, di Wiggo di ripetere l’anno prossimo il suo favoloso 2012 con Contador e, perché no, Andy Schleck tornati in pista. Quanto a Cavendish, il campione uscente, ha tolto il disturbo a metà gara.