La crisi spinge anche in America. E il dato che giunge oggi dal Dipartimento dell’Economia Usa non è positivo. Per la prima volta da quattro mesi, il deficit commerciale americano è cresciuto. A luglio ha segnato un aumento dello 0,2% a 42 miliardi di dollari, dai 41,9 miliardi di giugno. Le esportazioni sono crollate al ritmo più sostenuto da aprile.
A pesare sul risultato è stato il rallentamento dell’economia cinese: il deficit con il gigante asiatico ha toccato il record di 29,4 miliardi di dollari. Ha inciso inoltre negativamente anche la crisi europea: il deficit con l’Ue è aumentato del 42% a 12 miliardi di dollari, il maggiore da ottobre 2007. Le esportazioni americane verso la Germania sono state le più deboli da febbraio 2010.
Nell’insieme le importazioni americane sono diminuite dello 0,8% a 225,3 miliardi di dollari dai 227,1 di giugno, che rifletteno anche il calo nell’import di petrolio greggio a 25,8 miliardi dai 26,4 di giugno. Il costo di un barile di crudo è diminuitoa luglio a 93,83 dollari dai 100,13 del mese precedente.
Le esportazioni sono diminuite dell’1% a luglio a 183,3 miliardi, soprattutto nei settori di automobili, metalli e beni di consumo. Fino a luglio le esportazioni erano aumentate a un record 185,2 miliardi a giugno.
Intanto, mentre l’agenzia di rating americana Moody’s mminaccia di togliere la tripla A agli Stati Uniti, i mercati attendono la decisione della Federal Reserve se effettuare o meno una terza quantitative easing.