L’aumento degli accantonamenti delle banche italiane legati a potenziali perdite su crediti rischia di impattare negativamente sui rating a queste assegnati. E’ quanto affermato da Moody’s nella relazione settimanale dedicata al Credit Outlook.
Nel suo report settimanale sul settore del credito, Moody’s nota che molte grandi banche italiane hanno registrato nel primo semestre un aumento delle loro perdite su crediti che vanno dal 19 al 49% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per le due maggiori banche del paese, Intesa Sanpaolo e UniCredit, queste cifre sono rispettivamente il 37% e il 24%. Moody’s stima che il deterioramento della qualità degli attivi bancari sia destinato a continuare per tutto il 2013.
“Questa – sottolinea l’agenzia – è la prova del deterioramento della qualità degli attivi delle banche in Italia, già tornata in recessione, che influisce negativamente sulla loro già bassa redditività”.
“Inoltre, la riduzione della leva finanziaria delle banche – nota ancora Moody’s – che ora impegna le banche, dovrà continuare a lungo, anche per i problemi di finanziamento di queste, mettendo ulteriormente sotto pressione l’economia”. Moody’s ha declassato 13 banche italiane, tra cui a luglio UniCredit e Intesa Sanpaolo, in seguito all’abbassamento del rating dello Stato italiano. L’agenzia assegna un rating “Baa2” all’Italia con outlook negativo, per la situazione della zona euro ed il rischio contagio da Spagna e Grecia.