I fantasmi dei subprime non danno pace ai giganti della finanza americana. Il colosso bancario Citigroup ha annunciato ieri sera di aver raggiunto un accordo extragiudiziale per chiudere amichevolmente una causa collettiva. L’intesa prevede che l’istituto paghi agli investitori una cifra complessiva di 590 milioni di dollari.
Nella class action, Citigroup era accusata di aver fornito informazioni false sulla sua esposizione a vari strumenti finanziari derivati – in particolare quelli legati ai famigerati mutui subprime – durante la crisi finanziaria del 2007-2008.
In particolare, alcuni ex manager di Citigroup avrebbero nascosto mancate svalutazioni sui titoli subprime quando ormai era ovvio che il collasso del mercato immobiliare avrebbe avuto un effetto anche su Citigroup.
“Siamo contenti di lasciarci la vicenda alle spalle – scrive la società -. L’accordo è un significativo passo in avanti per risolvere la nostra esposizione alle azioni legali del periodo della crisi finanziaria. Citigroup è ora una società molto diversa da quella che era all’inizio della crisi”.
Citigroup spiega inoltre che di aver patteggiato “solo per eliminare le incertezze e le spese di ulteriori confronti”.
L’accordo ha dato fiato al titolo in Borsa della Banca, che ieri ha guadagnato a Wall Street l’1,94%.
Per approfondire: Wall Street Journal.