Che sfortunati questi Repubblicani. Una tempesta tropicale di nome Isaac si sta avventando sulla Convention repubblicana a Tampa, in Florida, Stati Uniti. Non solo: trasformandosi e crescendo con grande intensità, Isaac potrebbe trasformarsi da tempesta tropicale a uragano.
Ma non è solo Tampa che rischia di essere colpita da Isaac: anche New Orleans rischia molto. Nel 2005 infatti, New Orleans fu devastata dall’uragano Katrina. E’ infatti già scattato l’allarme in quattro stati dell’America in prossimità del Golfo del Messico in Florida, Lousiana, Mississippi e Alabama. La decisione è stata presa dai governatori dei quattro Stati sopra citati. Il governatore della Louisiana, Bobby Jindal sta mettendo in atto dei piani anti-uragano (Isaac è previsto per martedì nella città di nascita del Jazz). Migliaia di persone sono già state evacuate dalle costiere della Louisiana, e i supermercati sono stati presi d’assalto e le stazioni di servizio. Obama e il Pentagono danno a disposizione altri soldi in caso di ingenti danni provacati da Isaac.
I repubblicani, quindi, sono stati spinti a riscrivere il programma della Convention nazionale dove Romney dovrà annunciare il suo programma alla Casa Bianca agli americani che lo voteranno: la Convention infatti potrebbe slittare di un giorno. Sono stati cancellati gli eventi del lunedì, ma si vorrebbe mettere in salvo il resto degli eventi dei tre giorni successivi.
E’ la seconda volta durante la campagna elettorale che i repubblicani devono affrontare un uragano. Successe nel 2008 durante la Convention a Saint Paul, in Minnesota, ma si chiamava Gustav.
Alla Convention non sarà presente il miliardario americano Donald Trump, forte sostenitore di Romney.
Non è però solo di New Orleans a impensierire Obama: il prezzo del petrolio è salito a 114$ al barile, proprio per l’arrivo di Isaac, che “ha aiutato, ma c’è generalmente molto ottimismo”, dice Eugen Weinberg, capo della commodity research alla Commerzbank.
