E’ la tappa più importante dell’estate, quella che precede la volata finale. Nel mondo del calciomercato, Ferragosto rappresenta la quiete prima della tempesta. I dirigenti si godono un paio di giorni al mare con le rispettive famiglie, ma i cellulari sono sempre accesi e i pensieri volano costantemente alle trattative. In questo mercato anomalo in cui i soldi ce li hanno solo gli sceicchi, bisogna ingegnarsi ancor di più per costruire squadre competitive, che facciano sognare i tifosi, che permettano di puntare ai grandi obiettivi. Marotta, Branca e Galliani hanno tante idee, ora non resta che concretizzarle. Perché dopo Ferragosto sarà il tempo delle scelte definitive, quelle da cui non si può più tornare indietro. E che condizioneranno l’intera stagione, nel bene o nel male.
JUVENTUS
VOTO: 7,5
A nostro avviso la Juventus resta la regina del calciomercato italiano, e di conseguenza la favorita per il prossimo Scudetto. Marotta ha concluso diverse operazioni tra giugno e la prima metà di luglio, poi, complice la vicenda Scommessopoli, si è preso del tempo per decidere il da farsi. Proprio le sentenze di Roma (almeno fino all’appello) hanno permesso al dg di tirare un sospiro di sollievo: Pepe e, soprattutto, Bonucci possono giocare, il che significa che la difesa è a posto così.
Il centrocampo poi è il vero fiore all’occhiello della campagna acquisti: ai titolarissimi Pirlo, Marchisio e Vidal, si sono aggiunti Isla e Asamoah, oltre al giovane Pogba, il che rende la mediana qualitativamente (e quantitativamente) di un altro livello, almeno in Italia. Dunque, vi chiederete, perché dare solo 7,5 ad una squadra del genere? La risposta sta tutta nell’attacco, decisamente incompleto e poco accattivante rispetto al resto della rosa. Va bene Vucinic, giocatore di altissimo livello, va bene Giovinco, giovane italiano con grandi numeri, ma poi il piatto piange.
Matri sembra aver perso fiducia da parte dell’ambiente e a dire il vero non fa molto per cambiare le cose, Quagliarella è una riserva sempre più ai margini della rosa. Inutile girarci attorno, la Juve ha bisogno di un attaccante “vero”, uno che al lavoro fisico e tattico aggiunga la cosa più importante: i gol. Mentre scriviamo, Marotta tratta con l’Athletic Bilbao per Fernando Llorente, marcantonio di 195 cm per 94 kg di peso, bomber capace di segnare 29 gol nella stagione scorsa tra campionato, Copa del Rey ed Europa League.
Il presidente dell’Athletic lo ha messo ufficialmente sul mercato per la cifra monstre di 36 milioni, ma si tratta di una boutade. Llorente vuole lasciare il Bilbao, con cui ha ancora un solo anno di contratto. La Juve aspetta, intanto pensa all’alternativa, che in questo momento si chiama Edin Dzeko. Il bosniaco (altro “toro” d’area, 193 cm per 84 kg) è stufo di fare panchina nel Manchester City, e non disdegnerebbe affatto un futuro bianconero. Se Mancini dovesse riuscire a prendere un nuovo attaccante (magari proprio Llorente…), ecco che l’affare diventerebbe possibile. Da considerare a parte invece l’operazione Pazzini, con Quagliarella pronto a trasferirsi all’Inter.
INTER
VOTO: 6
Senza infamia e senza lode. Così com’è, l’Inter targata 2012/13 non è ancora ben definita. Ad oggi i nerazzurri non sembrano ancora competitivi per tornare ai massimi livelli, ma il mercato è lungo (15 giorni sono tanti…) e tutto può succedere. Parliamoci chiaro: il lavoro di Branca e Ausilio è ancora in alto mare, negli acquisti e nelle cessioni. In rigoroso ordine alfabetico restano da piazzare Julio Cesar, Maicon e Pazzini, tutti al centro di trattative piuttosto complicate. Il portiere tratta con il Tottenham, ma il suo ingaggio alto (4,5 milioni a stagione) e la volontà di non rescindere il contratto con l’Inter (in scadenza nel 2014) complicano le cose.
Alla fine Julio lascerà Milano, così come Pazzini (che potrebbe rientrare in uno scambio con Quagliarella) e, probabilmente, Maicon. Il “Colosso” è il meno cedibile di tutti, anche perché in giro non abbondano certo i terzini con le sue (straripanti) caratteristiche. Il contratto in scadenza nel 2013 rende però difficile la sua permanenza, anche perché, almeno per il momento, non ci sono le basi per rinnovarlo. Dunque i nerazzurri perderanno tre pezzi importanti, di cui il solo Julio Cesar ha già un rimpiazzo.
Se parte Maicon (su di lui Manchester City e Real Madrid, oltre al solito Psg) arriverà probabilmente Alvaro Pereira, terzino sinistro (ma in grado di giocare anche a destra) del Porto. Una soluzione interessante, che potrebbe ripercorrere le (fortunate) orme di Guarin. Ma sono soprattutto centrocampo e attacco a necessitare di rinforzi. Là in mezzo, Guarin a parte, mancano gambe e polmoni freschi, ecco perché l’Inter vuole a tutti i costi Nigel De Jong. L’olandese vuole lasciare Manchester, e il City non chiede molto (circa 6 milioni). Il problema è rappresentato dall’ingaggio, visto che De Jong vuole 3 milioni a stagione.
Un affare che si farà, anche se magari servirà ancora qualche giorno. Ma il vero colpo dovrà arrivare là davanti. Sfumato Lucas, l’Inter cerca un esterno offensivo e in questo momento i nomi caldi sono due: Aaron Lennon del Tottenham e Gaston Ramirez del Bologna. Il primo piace perché giocatore di fascia, inoltre la trattativa tra gli inglesi e Julio Cesar potrebbe fare da apripista. Ma Villas-Boas valuta il ragazzo tra i 16 e i 18 milioni, decisamente troppi per il budget di Massimo Moratti.
Ramirez invece ha caratteristiche diverse (più trequartista), ma Stramaccioni è convinto di poterlo impiegare in vari ruoli. Il Bologna chiede 20 milioni, Branca proverà ad abbassare la cifra (a 15) ma soprattutto ad inserire contropartite tecniche, tipo Juan Jesus, che piace tantissimo a Pioli. Situazione in divenire dunque, per una squadra che potrebbe ancora subire enormi cambiamenti. Un po’ come il nostro voto, al momento fermo su una stiracchiata sufficienza.
MILAN
VOTO: 5-
Mezzo voto in più per l’acquisto di Zapata, preso a condizioni davvero favorevoli. Per il resto il mercato del Milan è di basso profilo, e all’orizzonte non s’intravedono colpi di scena. Inutile illudere i tifosi, il budget imposto dalla famiglia Berlusconi non consentirà a Galliani l’acquisto di top player, tranne forse il ritorno di Kakà, sempre che il brasiliano posa ancora considerarsi parte di quella categoria. Le speranze del Milan sono ancora una volta riposte nell’ad, abile stratega e vecchio lupo di mare del mercato, ma questa volta l’impresa sembra essere troppo ardua anche per lui.
Sostituire Thiago Silva e Ibrahimovic è pressoché impossibile, soprattutto se il margine di manovra non va oltre il prestito con diritto di riscatto. I rossoneri ci proveranno con Zapata e Acerbi (ma occhio a Mexes che potrebbe partire), coppia giovane e tutta da scoprire, poi magari rinforzeranno la fascia sinistra (Dossena è ancora un colpo possibile), infine andranno su un attaccante, verosimilmente uno tra Matri e Borriello. Il primo è il preferito per tutta una serie di motivi, che vanno dal carattere (decisamente più mite del romanista) all’ingaggio, ma la Juve, almeno per il momento, pretende il pagamento immediato.
Arrivare a Borriello sarebbe più facile (la Roma accetterebbe il prestito), ma l’ambiente milanista è scettico sul ritorno di un giocatore per nulla amato da tifosi ed ex compagni. Ci sarebbe poi da rinforzare un centrocampo che appare troppo muscolare, ma di questi tempi non si può pretendere troppo. Ad oggi l’obiettivo realistico del Milan è una qualificazione alla prossima Champions, imprescindibile per le casse della società. Se questa dovesse venir meno, allora i sacrifici Ibra e Thiago sarebbero stati inutili. Galliani lo sa e ancor più ne è consapevole Berlusconi. O almeno è quello che sperano i tifosi rossoneri.