Condividi

Banche inglesi: multa storica in arrivo

I primi cinque istituti di credito inglesi hanno accantonato un patrimonio di almeno 11,34 miliardi di euro (9 miliardi di sterline) per rimborsare i clienti a cui avevano venduto polizze assicurative a copertura di mutui e finanziamenti.

Banche inglesi: multa storica in arrivo

La finanza inglese non ha pace. Dopo la girandola di scandali delle ultime settimane, è arrivato il momento di mettere mano al portafoglio. E in modo pesante. Le prime cinque banche di Sua Maestà hanno accantonato un patrimonio di almeno 11,34 miliardi di euro (9 miliardi di sterline) per rimborsare i clienti a cui avevano venduto polizze assicurative a copertura di mutui e finanziamenti. Polizze che nessuno aveva richiesto o che, in ogni caso, non potevano essere utilizzate. Secondo un’inchiesta del Financial Times, erano già stati pagati circa 4,8 miliardi di sterline entro la fine dello scorso maggio.

Ora da questa vicenda ingloriosa si attendono effetti positivi per l’economia reale. Il paradosso è solo apparente: se i possibili rimborsi arriveranno davvero, il risultato sarà equivalente a un’imprevista e insperata iniezione di liquidità nel sistema.

Secondo il direttore del National Institute for Economic and Social Research, Jonathan Portes, i rimborsi sarebbero talmente ingenti da avere lo stesso effetto di un taglio delle tasse. Si calcola che le restituzioni possano incrementare di almeno mezzo punto il Pil inglese, su cui proprio oggi la Banca centrale ha tagliato le stime per il 2012.

Ma le polizze furbette non sono l’unico guaio per i giganti della City. Nelle settimane scorse i vertici di Barclays erano stati decapitati in seguito allo scandalo Libor, legato alla manipolazione dei principali tassi interbancari. Hsbc è invece stata pizzicata a fare affari con cartelli messicani della droga, banche vicini ad Al Qaeda e perfino il regime iraniano.

L’ultimo pasticciaccio brutto è però quello di Standard Chartered, che ieri ha perso circa 17 miliardi di dollari in Borsa dopo che l’authority bancaria di New York ha minacciato di ritirare la licenza bancaria nello Stato. L’accusa è di aver nascosto transazioni con l’Iran per circa 250 miliardi.

Secondo il dipartimento dei servizi finanziaria dello stato di New York (DFS) la banca londinese, la cui attività si svolge prevalentemente in Asia, avrebbe tenuto nascoste circa 60.000 transazioni con l’Iran, soggetto a sanzioni da parte degli Usa per il programma nucleare, che hanno generato centinaia di milioni di dollari in commissioni in oltre tre anni.

Standard Chartered ha però contrattaccato, sostenendo che “solo” 14 milioni di dollari di transazioni non sarebbero state eseguite a norma di legge. “Intendiamo rispondere alle accuse”, ha fatto sapere il presidente di Standard Chartered, Sir John Peace al Financial Times. “Se la banca fosse danneggiata in maniera permanente sarebbe una cosa molto grave”. Risultato: il titolo rimbalza oggi di quasi il 6%. 

Commenta