L’attività del settore terziario rallenta in Italia, registrando un calo dei nuovi ordini e toccando il livello più basso da marzo 2009, con conseguenti riflessi sull’occupazione. L’indice Pmi sui servizi il mese scorso, secondo i dati di Markit e Adaci si è assestata a quota 43,0, in lieve calo rispetto al 43,1 di giugno, sotto il consensus che aveva previsto un leggero miglioramento a 43,5.
Il dato si mantiene così molto lontano da quota 50 punti, che segna lo spartiacque tra espansione da contrazione del settore. “L’indagine Pmi di luglio mostra un peggioramento della recessione del settore terziario in Italia all’inizio del terzo trimestre”, spiega Phil Smith, economista di Markit e autore dello studio, sottolineando che “il flusso dei nuovi ordini cala a un forte ritmo mensile, e a un tasso di contrazione che è stato superato solo quattro volte nella storia dell’indagine, proprio quando si era nel pieno della crisi finanziaria globale”.
In Spagna invece l’indice Pmi dei servizi rivelato da Markit Economics è salito a 43,7 punti dai 43,4 punti di giugno, superando le attese degli analisti a 43 punti. L’indice è tuttavia ben al di sotto del valore di 50 punti, segnalando il proseguimento della fase di contrazione del settore terziario spagnolo.