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Le Borse scommettono sugli incentivi alla crescita della Fed e il petrolio corre oltre 90 dollari

Il rialzo di Wall Street e delle Borse asiatiche rivela che i mercati puntano sugli incentivi della Fed e della Cina – Il petrolio vola oltre i 90 dollari a barile per la prima volta da maggio – Attesa per i nuovi dati Usa sull’occupazione e per le aste di Spagna e Francia – Domani Eurogruppo – Piano di tagli per Ubi – Milano apre in positivo, poi scende.

Le Borse scommettono sugli incentivi alla crescita della Fed e il petrolio corre oltre 90 dollari

LE BORSE IN VOLO SPERANO NEGLI INCENTIVI DI BEN. OGGI L’ASTA SPAGNOLA. BANCHE, ALL’UBI SI TAGLIA

Le Borse asiatiche credono, senza riserve, che i piani di stimolo delle economie Usa e cinese siano già sulla rampa di lancio. E’ quel che si ricava dal forte rialzo in atto sui listini d’Oriente: Tokyo + 0,92%, Hong Kong +1,60%, in sintonia con rialzi ancora superiori in Corea +1,90%.

Intanto ieri, partiti in calo, gli indici di Wall Street hanno preso fiducia per poi allungare il passo: Dow Jones +0,81%, S&P500 +0,67%, Nasdaq +1,12%. Meglio del previsto le trimestrali di Bank of America e di Goldman Sachs. L’euro, dopo qualche saliscendi, è rimasto sui livelli di stamattina a 1,2289.

A confermare l’aria di rimbalzo dell’economia è stato soprattutto il rally del petrolio dopo i dati sulle scorte settimanali. La tipologia Wti è balzata in avanti di circa un punto portandosi oltre 90 dollari il barile (stamane 90, 43 dollari +0,62%)  per la prima volta da fine maggio. E’ il sesto rialzo consecutivo. Il Brent si è spinto a 105 dollari.

Listini uber Alles. In attesa del Beige Book è stata Francoforte a dettare tempi e modalità del rialzo che ha coinvolto pure le piazze più deboli, Milano +0,43% e Madrid +0,46%. Corrono Parigi +1,7% e Francoforte +1,5% che torna su livelli che non vedeva da inizio maggio. Anche qui il propellente è stata l’attesa di stimoli in arrivo dagli Usa e dalla Cina (che per il made in Germany non conta di meno).

L’ora della verità potrebbe scattare oggi quando saranno resi noti i dati sui sussidi di disoccupazione Usa: un aumento potrebbe essere la miccia per fare scattare gli interventi sull’economia adombrati nelle audizioni di Ben Bernanke e dalla pubblicazione del Beige Book da cui emerge che la ripresa Usa “va avanti ma ad un ritmo estremamente moderato”.

Per l’Europa l’agenda prevede appuntamenti altrettanto “caldi”: il voto del Parlamento tedesco sugli aiuti alle banche spagnole, un passaggio chiave prima dell’Eurogruppo di domani. Sui mercati, poi, tiene banco l’asta spagnola dei Bonos.

Grande successo dell’asta di Schatz (2 anni) tedeschi con rendimenti assegnati sotto lo zero. La straordinaria domanda di “bond sicuri” ha risospinto nuovamente il bund future decennale sui massimi da inizio giugno a 145,3 punti nella prospettiva che gli investitori istituzionali incrementino le richieste anche sulla parte lunga della curva tedesca.

Il rendimento del Btp a dieci anni è intanto risalito poco sopra il 6% con lo spread a 484 punti base (+6 bps dalla chiusura di ieri). bonos 6,68%. Ha pesato l’attesa per le aste spagnole. Oggi  Madrid  (il rendimento dei Bonos decennali è al 6,68%) offre titoli di Stato scadenza 2014, 2017,  2019 per un ammontare complessivo fra i 2 e i 3 miliardi di  euro. Parigi intanto offre Btan a medio termine per un ammontare fra 8 e  9 miliardi e Oat indicizzati per un ammontare fra 1- 1,5 miliardi. 

A Piazza Affari giornata contrastata per le banche. Unicredit -1%, Intesa Sanpaolo +2%. Monte Paschi -2,8%, Banco Popolare  -0,3%. Leonardo del Vecchio, tramite la controllata Delfin sarl, ha portato la quota in indiretta proprietà in Unicredit al 2,005% dall’1,4% precedente. Piano di tagli all’Ubi con l’obiettivo di  riduzione dei costi per 115 milioni dal 2014 attraverso la chiusura di  44 sportelli e la trasformazione di 78 i filiali n minisportelli’. La riduzione degli organici e’ stimabile in circa 1.500 unita’.

Volatilità alle stelle per Fondiaria e Unipol, sotto aumento di capitale. La prima ha perso il 44% a 2,746 euro, la seconda ha ceduto il 3,2% a 3 euro. Oggi il cda di Premafin darà il via, salvo messe improbabili dell’ultima ora da parte della famiglia Ligresti, all’aumento di capitale che deve partire, secondo gli accordi con le banche,  entro il 20 luglio.

Peggiore blue chip è stata Snam, in ribasso del 4,7% all’indomani del collocamento di 178 milioni di azioni, pari al 5,3% del capitale, da parte di Eni, in rialzo del 2%. Le azioni sono state vendute a 3,43 euro con un incasso totale di 612 milioni di euro. Tra gli industriali sono state premiate Tenaris +1,4% e Prysmian +1,7%.

Nel lusso si è messa in luce Luxottica +2,2%, seguita da Tod’s +1% e Ferragamo +0,9%. Finale col botto per StM +6,5% dopo i dati positivi di Asml e di St-Ericsson. In calo le utility: A2A -1,8%, Terna -1%, Enel  -1,3%.

Mediaset ha guadagnato il 4,6% dopo le indiscrezioni su una revisione al piano industriale che prevede un aumento dei risparmi a 400 milioni di euro da 250 milioni di euro. Finmeccanica è salita dell’1,7%: in un’intervista al Wall Street Journal, il presidente della holding Giuseppe Orsi dice di essere alla ricerca di alleanze con soggetti europei della difesa e dell’aerospaziale.

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