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Spending review: dimezzate le province. Ma l’aumento dell’Iva slitta al 2013

Nella notte è arrivato il via libera al provvedimento – Dimezzate le province, ma l’aumento dell’Iva del 23% slittato da ottobre a luglio 2013 – Il risparmio per il 2012 è di 4,5 miliardi

Spending review: dimezzate le province. Ma l’aumento dell’Iva slitta al 2013

Riduzione e accorpamento delle province e creazione delle città metropolitane, aumento dell’Iva del 23% slittato da ottobre a luglio 2013 e salvaguardia di altri 50mila esodati. Ecco alcuni degli interventi previsti dal decreto sul taglia spese (la spending review). Dopo una lunga notte di lavoro il consiglio dei ministri ha dato il via libera. Con gli interventi decisi, il risparmio per lo Stato sarà di 4,5 miliardi per il 2012, di 10,5 miliardi per il 2013 e di 11 miliardi per il 2014.

Il decreto interviene sulle province, prevedendone la riduzione e l’accorpamento, con l’obiettivo di dimezzare il numero attuale. La riduzione avverrà sulla base di due criteri: il primo è la dimensione territoriale, il secondo è la popolazione. La definizione esatta dei parametri per la dimensione territoriale e la popolazione sarà completata entro 10 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, con apposito provvedimento del Consiglio dei ministri. I comuni capoluogo di regione sono esclusi dagli interventi di accorpamento e riduzione. Le province che restano in vita avranno le seguenti competenze: ambiente (soprattutto per il settore discariche); trasporti e viabilità (anche per quanto attiene la costruzione, la classificazione e la gestione delle strade). In attuazione del decreto Salva Italia, vengono devolute ai comuni tutte le altre competenze che finora lo Stato aveva attribuito alle province. Entro il primo gennaio 2014 vengono istituite le città metropolitane, 10 in tutto: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria. Contestualmente, vengono soppresse le relative province.

Ci sono interventi sull’attività negoziale delle pubbliche amministrazioni, per la riduzione della spesa per l’acquisto di beni e servizi e l’incentivazione della trasparenza delle procedure. Il decreto contiene un capitolo relativo alla riduzione della spesa dei singoli ministeri, realizzata prevalentemente attraverso la riduzione dell’ammontare dei contributi erogati a fondi e agenzie. Per i ministeri e gli enti statali sono stati eliminati eccessi di spesa per un importo di 1 miliardo e mezzo per il 2012 e 3 miliardi a partire dal 2013.

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