Audizione davanti alla Commissione Tesoro del Parlamento britannico per Bob Diamond, l’ex ceo di Barclays che si è dimesso ieri per lo scandalo sulla manipolazione del Libor che ha travolto l’istituto inglese ma che coinvolge altre banche mondiali (nessuna italiana né spagnola).
Cosa sapeva Diamond della manipolazione sul Libor? In audizione il potente ex ceo ha ammesso “errori” e “comportamenti riprovevoli” all’interno del gruppo. Ha sostenuto di essersi dimesso per aiutare la banca: “l’attenzione si è concentrata sulla mia leadership – ha detto – e il sostegno dei regolatori non è stato così forte come in passato. Quindi per aiutare Barclays ho deciso di dimettermi”. Diamond ha poi detto di aver scoperto “solo questo mese” che i valori del Libor della banca erano stati abbassati. “Quando ho letto la mail scambiate coi trader sono stato male fisicamente. Non ci sono scuse per quel comportamento. È sbagliato e mi spiace”, ha commentato.
Al centro dell’audizione c’è una conversazione telefonica intercorsa nel 2008 con il vicegovernatore della Banca d’Inghilterra, Paul Tucker. Diamond in una nota del 2008, oggi pubblicata in un documento da Barclays, racconta che il 29 ottobre del 2008 parlò con Tucker il quale gli disse che non era sempre necessariamente il caso che Barclays risultasse così alta sul tasso Libor come era stato recentemente. Tucker avrebbe detto a Diamond che anche alti funzionari del governo si stavano chiedendo perché Barclays stesse segnalando tassi più alti rispetto alle altre banche. Conversazione che Diamond avrebbe poi riferito a Jerry del Missier, ai tempi alto manager di Barclays Capital a New York, il quale fraintendendo Diamond avrebbe capito che era stata la Banca centrale a chiedere a Barclays di mantenere a un livello più basso le sue segnalazioni sui tassi.
Con giallo nel giallo: prima Barclays ha detto di essere in possesso di una registrazione della telefonata incriminata, poi la stessa banca ha ritrattato sostenendo di non essere in possesso della registrazione.