Si sa che l’economia cinese deve riequilibrarsi, spostando l’enfasi da export e investimenti ai consumi, pubblici e privati. Il tasso di risparmio in Cina è altissimo, e bisognerebbe persuadere le famiglie cinesi a spendere di più. Nell’Occidente, a tal fine, sono state inventate da anni le carte di credito, parte di una cultura del tipo “compra adesso, paga poi”. Poco importa che questa cultura, specie in America, abbia portato alle crisi che tutti conosciamo. Ma, se usate con parsimonia, le carte di credito possono essere utili per stimolare i consumi. E in effetti questi tesserini di plastica si sono diffusi molto anche in Cina: una inchiesta a campione ha stabilito che, fra le famiglie della classe media cinese, ben tre quarti posseggono carte di credito.
Il problema? Non le usano. Solo il 9% dei possessori intende usarle, secondo un’altra inchiesta. Gli economisti sono perplessi. Perché i cinesi posseggono le carte di credito e non le usano? Forse le tengono solo per le emergenze, forse è lo spirito confuciano che aborre il debito, forse le reti di sicuezza sociale sono deboli e quindi le famiglie risparmiano per proteggersi. Se questo è vero, forse è lo stato che dovrebbe prima espandere i servizi pubblici, così da rassicurare le famiglie. E fortunatamente lo stato per spendere non ha bisogno di carte di credito…
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