Sui listini regna la tensione e l’attesa per le decisioni del vertice di giovedì e venerdì, dopo che ieri la Merkel ha gelato tutti con il no agli Eurobond. La principali piazze europee si muovono nervose e in altalena: a fine mattinata Milano sale dello 0,37%, Londra dello 0,12%, Francoforte e Parigi sono attorno alla parità rispettivamente a + 0,08% e + 0,02%. L’euro scende sotto quota 1,25 sul dollaro.
In mattinata dopo un’apertura leggermente sopra la parità, i listini hanno accusato il colpo dell’asta dei titoli di Stato spagnoli, dopo che nella notte Moody’s ha declassato il debito di 28 banche spagnole. La Spagna ha collocato titoli di Stato a 3 e 6 mesi per un totale di 3,08 miliardi di euro, poco sopra l’obiettivo massimo di 3 miliardi, ma ha dovuto pagare rendimenti molto più alti. Sul trimestrale il rendimento medio é salito al 2,362% dallo 0,846% di maggio e sul semestrale il tasso è salito al 3,237% dall’1,737%. In rialzo anche i rendimenti dell’asta Ctz maggio 2016 di oggi: il Tesoro ha collocato quasi tutti i 3 miliardi previsti ma ha dovuto offrire rendimenti del 4,712% rispetto al 4,037% dello scorso 28 maggio. Piazzati oggi anche due Btp indicizzati all’inflazione dell’area euro, scadenza 2016 e 2026, per complessivi 915 milioni di euro. Il rendimento del Btp 2016 è stato del 5,2% e quello del Btp 2026 del 5,29%. Le aste di oggi, non particolarmente significative per la tipologia di titoli collocati, aprono una settimana particolarmente intensa per i collocamenti italiani per un importo massimo di 18,5 miliardi alla vigilia del vertice decisivo per la zona euro. L’appuntamento più atteso è per giovedì quando verranno collocati Btp a cinque e dieci anni. Oggi lo spread Btp-bund è in rialzo a 456 punti sulla chiusura di ieri a 454 e rendimento al 6%. In rialzo anche il differenziale Bono-bund a 519 punti da 517 di ieri.
I mercati e le altre potenze mondiali chiedono un colpo di reni, la situazione è ormai sul precipizio. Anche l’Ocse sprona a prendere decisioni: se non arrivassero dal vertice Ue risposte forti, ha detto il capo economista dell’Ocse Piercarlo Padoan al Gr Rai, “ci sono elementi di debolezza generalizzata che si possono tradurre in fenomeni di contagio” per Italia e Spagna. L’economista ha però precisato che Italia e Spagna non vanno identificati in un blocco comune, i problemi sono diversi. Gli strumenti per affrontarli ci sono, ha aggiunto, ma è necessario un segnale politico.
Oggi i riflettori sono accesi sul pre vertice a Parigi dei ministri delle finanze di Francia, Germania, Italia e Spagna, annunciato in mattinata dal responsabile dell’economia francese Pierre Moscovici. Mentre è stato annunciato da Palazzo Chigi per il 4 luglio un vertice bilaterale sulla crisi tra Angela Merkel e Monti. Nel frattempo il presidente del consiglio europeo Herman Van Rompuy ha trasmesso questa notte alle delegazioni nazionali dei 27 Paesi un documento sulla relazione messa a punto da Mario Draghi, José Manuel Barroso e Jean Claude Juncker che fornisce una ricetta per dare una risposta alla crisi in alcuni punti che passi, tra l’altro, per la centralizzazione della vigilanza alla Bce, la nascita di una garanzia sui depositi e un fondo europeo di gestione delle crisi finanziato dalle banche, una unione di bilancio, una maggiore integrazione economica con linee guida comuni su fisco e mercato del lavoro. Il Financial Times scrive che l’Europa potrebbe portare sul tavolo del summit una stretta sugli stati non virtuosi, proponendo di riscrivere le Finanziarie dei Paesi dell’Eurozona che in futuro violeranno le regole su deficit e debito pubblico.
A Piazza Affari, che in avvio di seduta ha dovuto affrontare alcuni problemi tecnici presto risolti, salgono Intesa Saanpaolo +1,7%, Telecom Italia +1,38%, Enel +1,28%, Mediobanca +1,14%. In calo Bmps in attesa del cda che ha all’ordine del giorno anche il ricorso ai Tremonti bond per soddisfare i target chiesti dall’Eba per il rafforzamento del capitale e il piano industriale che verrà presentato domani alla comunità finanziaria. Gli analisti di Mediobanca hanno fatto notare che il ricorso ai Tremonti bond è la soluzione più semplice ma che lascia poco spazio per il dividendo.