Al di là delle iniziative del governo, come si può intervenire per risolvere il problema dei ritardi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione che gravano pesantemente sulle imprese, ancor di più in questa fase recessiva dell’economia? L’industria del factoring ha elaborato le sue proposte, sostenute nel corso della tavola rotonda Imprese e pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione: interventi di sistema e contributi del factoring, coordinata dal direttore generale di Ifitalia Massimo Ferraris, che si è svolta questa mattina a Milano in occasione dell’assemblea annuale di Assifact, l’associazione che riunisce gli operatori del settore.
Secondo le ultime stime le imprese vantano nei confronti della Pubblica Amministrazione crediti di fornitura per un ammontare complessivo vicino a 90 miliardi di euro. I ritardi dei pagamenti sono in media di 90 giorni: il tempo medio per l’incasso si è allungato così sino a 180 giorni. Un recente studio del Finest, network di economisti europei, ha calcolato il costo sociale ed economico di questo ritardo: se nel 2011 lo Stato italiano avesse pagato i propri debiti a 30 giorni, così come indicato della norme UE, il beneficio complessivo per l’economia sarebbe stato di 5,3 miliardi, pari allo 0,33% di Pil.
Ma i ritardi della Pubblica Amministrazione – è stato ribadito – non derivano soltanto dagli squilibri strutturali dei conti pubblici e dalla stratificazione del debito nel corso degli anni.
Sono anche l’effetto di carenze organizzative, di inefficienze operative e procedurali, di norme caotiche o in contrasto con la legislazione europea. Senza contare – è stato sottolineato – il diffuso radicamento delle cattive abitudini di pagamento imposte grazie al potere contrattuale della Pubblica Amministrazione, cui sono assoggettate soprattutto le piccole e medie imprese.
Per migliorare questo stato di cose attraverso la cessione dei crediti con la formula del factoring, vantaggiosa per le imprese rispetto al credito bancario, Assifact propone:
1) strumenti per il miglioramento della tempistica degli incassi da parte delle imprese, fornendo contemporaneamente alla Pubblica Amministrazione la possibilità di gestire i propri debiti commerciali in modo più razionale e sfruttando le economie di scala;
2) forme di liberalizzazione delle procedure relative ai crediti vantati dalle imprese verso la Pubblica Amministrazione, con l’obiettivo di favorire lo smobilizzo dei crediti stessi e dunque di contribuire alla risoluzione dei problemi finanziari delle imprese;
3) rimozione di alcune importanti anomalie che costituiscono le ragioni profonde alla base dei ritardati pagamenti e dei comportamenti non ortodossi della Pubblica Amministrazione.
Il ricorso al sistema finanziario e in particolare al factoring è già stato scelto, con i medesimi obiettivi, dal governo spagnolo: lo ha testimoniato nel corso della tavola rotonda Josep Selles, general manager di Eurofactor Hispania e membro del comitato esecutivo di AEF-Asociaciòn Espanola de Factoring, che ha illustrato le disposizioni adottate a Madrid per accelerare i pagamenti dei debiti commerciali dell’ Amministrazione iberica.
Una prospettiva positiva per il sistema è venuta infine da Domenico Casalino, amministratore delegato della Consip, la società del Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha il compito di razionalizzare gli acquisti della Pubblica Amministrazione. Casalino ha parlato del ruolo di Consip nel predisporre una piattaforma elettronica che favorirà il procedimento di certificazione, necessario per semplificare la cessione dei crediti verso la Pubblica Amministrazione stessa, così come indicato dai decreti governativi dello scorso maggio.
Al termine della tavola rotonda si è svolta l’Assemblea di Assifact. Sono stati esaminati i dati sull’andamento del factoring nei primi cinque mesi del 2012. Dopo la fortissima crescita del 2011, al 31 maggio 2012 il volume d’affari (turnover cumulativo) risulta di 65,057 miliardi di euro, con una ulteriore crescita del 3,57% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Il monte crediti in essere (outstanding) è di 48,40 miliardi di euro (+3,57%), mentre gli anticipi e corrispettivi pagati risultano in aumento del 6,25% a 36,64 miliardi.
L’Italia continua ad occupare le primissime posizioni nella graduatoria del factoring mondiale, che nel 2011 ha fatto registrare un vero e proprio boom, come confermano gli ultimi dati diffusi oggi da Assifact: il totale mondo ha superato i 2000 miliardi di euro (2.015,413), con un incremento del 22,28% rispetto al 2010.
Il Consiglio di Assifact ha designato Massimo Ferraris alla presidenza dell’Associazione per il biennio 2012-2014.