Le quotazioni azionarie nell’area asiatica si trovano sotto al livello di inizio anno, dopo aver raggiunto un massimo di +12% il 29 febbraio. A ieri il calo rispetto al 1° gennaio era dello 0,9%, e il leggero progresso di oggi (+0,2%) non varrà a correggere la discesa. Sempre rispetto all’inizio dell’anno il ‘segno meno’ dell’indice regionale si confronta con un +5,3% dello S&P500 e un -0,5% dello Stoxx 600. I ‘soliti noti’ – crisi dei debiti sovrani in Europa, soccorsi spagnoli e incertezze al cardiopalma greche – sono responsabili di queste nervose attese. Ma i mercati si afferrano ancora ad ogni scampolo di buone notizie, e oggi queste sono venute con gli ordini di macchinari in Giappone: anche se il totale destagionalizzato ha regredito rispetto al mese precedente, la misura seguita con più attenzione – ordini al netto delle voci volatili – è cresciuta più del previsto.
L’euro è tornato sotto quota 1,25 e lo yen si mantiene fra 79 e 80 contro dollaro.