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Istat, frena l’inflazione: 3,2% a maggio dal 3,3% di aprile

Secondo quanto rilevato dall’Istat, il merito è in gran parte del calo del prezzo dei carburanti – Rallenta anche il rincaro del carrello della spesa: i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori diminuiscono dello 0,1%.

Istat, frena l’inflazione: 3,2% a maggio dal 3,3% di aprile

Frenano l’inflazione e il rincaro del carrello della spesa. Il merito è in gran parte del calo del prezzo dei carburanti, secondo quanto rilevato dall’Istat, che segnala che a maggio il tasso d’inflazione annuo segna una lieve frenata, passando al 3,2% dal 3,3% di aprile.

Su base mensile i prezzi al consumo restano fermi, con una variazione congiunturale nulla. Il rallentamento risente appunto del calo mensile dei beni energetici non regolamentati, ossia dei carburanti. Rallenta anche il rincaro del carrello della spesa: tradotto, i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori diminuiscono dello 0,1% su base mensile e il tasso di crescita tendenziale scende al 4,2%. L’inflazione acquisita per il 2012 resta però al 2,7%. 

L’inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, scende al 2,2% dal 2,3% di aprile. Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo scende al 2,1% (era +2,2% nel mese precedente). Rispetto a un anno prima – aggiunge l’Istat – il tasso di crescita dei prezzi dei beni scende al 4,0% dal 4,2% del mese precedente e quello dei prezzi dei servizi si porta al 2,1% (era +2,2% ad aprile). Di conseguenza, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi diminuisce di un decimo di punto rispetto al mese di aprile.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) risulta invariato sul mese precedente e registra un aumento del 3,5% su quello corrispondente del 2011 (era +3,7% ad aprile). Anche in questo caso sono confermate le stime preliminari. L’indice Ipca a tassazione costante (Ipca-Tc) registra una variazione nulla su base mensile e un aumento del 2,5% in termini tendenziali. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,1% sul piano congiunturale e una crescita del 3,0% su quello tendenziale.

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