Balzo dei rendimenti dei Bot annuali in asta oggi per 6,5 miliardi di euro. Il tasso e’ schizzato dal 2,34 di maggio al 3,972%, ai massimi di dicembre. I titoli sono stati interamente collocati. Lo spread tra il btp e il bund resta stabile a 457 punti base dopo l’asta Bot a un anno. Il tasso e’ al 6,077%.
La prima parte della mattinata era stata dominata dall’attesa dell’asta. Partita bene, Piazza Affari ha girato al ribasso -0,5%. Nel dopo asta, alle 11.30 l’indice Ftse-Mib segnava un -0,24% a quota 12.948. Le altre Borse europee sono deboli: Parigi -0,11%, Francoforte -0,07%, Londra -0,08%. Madrid segna +1,2%.
Euro in leggero rialzo contro il dollaro a 1,2521 euro da 1,2503 di ieri sera. I segni positivi sono occupati tutti dai titoli bancari: Bper + 2,71%, Banca Pop Milano +1,98%, Mediobanca +1,35%, Intesa +1,16% ed Ubi +1,12%. Intesa avanza del 2,05%, Unicredit +1,65%.
Fonsai segna +4,11% dopo il via libera all’aumento di capitale Premafin. Stamane i legali di Sinergia, holding della famiglia Ligresti, hanno chiesto due settimane di tempo per presentare il piano di salvataggio al giudice del tribunale fallimentare di Milano, Roberto Fontana che si è riservato di decidere domani se accogliere o meno la richiesta. Nel pomeriggio è attesa invece l’udienza per l’altra holding dei Ligresti, Imco.
In brusco calo gli industriali a partire da Pirelli -4,94%. A pesare sulle società degli pneumatici è il commento di stamattina di Morgan Stanley: dopo essere stati la settimana scorsa al Reifen Show, la più grande esposizione mondiale dedicata ai tyres, gli analisti del broker americano avvertono che i volumi non stanno migliorando. Morgan Stanley comunque conferma il giudizio positivo su Pirelli, ritenuto il miglior investimento per proteggersi dalla fiacca del mercato.
Continua la frana di Fiat Industrial -4,02% che trascina all’ingiù Exor -3,09% alla vigilia dell’avvio dell’aumento di capitale Sequana. Fiat -2,02%. In ribasso Parmalat -2,72%. Forti perdite anche per Tenaris -2,71%. In gran rialzo Telecom Italia Media +6% portandosi a 0,1488 euro. Oltre a L’Espresso e il gruppo Cairo a studiare il dossier ci sarebbero anche Al Jazeera (Qatar), Cctv (Cina) e Rtl (Germania).