Per la ripresa delle attività economiche sono state previste “disposizioni di agibilità temporanea, fino al momento della certificazione della messa in sicurezza degli impianti”: lo ha detto questa mattina il presidente dalla Repubblica Giorgio Napolitano a Bologna, in occasione di una visita alle zone terremotate. La soluzione trovata dal decreto legge, firmato ieri sera da Napolitano, è “accorta ed equilibrata”, volta ad evitare che le aziende restino troppo a lungo in attesa, pagando un prezzo a volte fatale. Insomma il decreto dovrebbe risolvere l’impasse creato dall’Ordinanza del 2 giugno della protezione civile, che ha sollevato aspre critiche da parte di imprenditori, negozianti e anche sindaci.
La sicurezza però anche per il presidente della Repubblica viene sempre al primo posto “si era già tentato – ha ammonito – di riprendere e in qualche caso si è stati malamente colpiti e travolti”.
I 26 morti del 20 e del 29 maggio sono un prezzo troppo alto da pagare per un paese civile, ha aggiunto il prefetto Franco Gabrielli, capo della protezione civile: e “non ci sono ragioni economiche che possano giustificare il disprezzo delle regole o il rinvio di disposizioni che impongano comportamenti virtuosi”.