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Borse al rallentatore dopo la decisione dela Bce di mantenere inalterati i tassi

I listini europei frenano la corsa dopo che la Banca centrale europea ha lasciato inalterati i tassi – Confermano, comunque, lo slancio positivo, sostenute dalla proposta della Commissione Ue di un piano salva banche – Milano è trainata dal comparto bancario – In evidenza anche Finmeccanica e Lottomatica, mentre cedono terreno Mediaset e Parmalat

Borse al rallentatore dopo la decisione dela Bce di mantenere inalterati i tassi

Rallentano il passo le Borse europee dopo che Mario Draghi ha lasciato invariato il costo del denaro all’1% ma confermano il rialzo spinte anche dall’approvazione della Commissione Ue della proposta di direttiva salva banche. Milano sale dell’1% trainata dal comparto bancario che si muove in territorio positivo con la Bper +6,2% e Mediobanca +5%, Mps+4,4% e con le altre maggiori banche che mettono a segno rialzi attorno al 2%. In evidenza anche Finmeccanica +4,59% e Lottomatica +3,75%, in controtendenza Mediaset -1%, Ansaldo Sts -0,98% e Parmalat -0,68% e Fiat -0,11%.

A Parigi il listino sale dell’1,79%, Londra dell’1,37% e Francoforte dell’1,49%. Positiva anche Madrid che sale dell’1,10%. Lo spread Btp-bund viaggia volatile attorno ai 441 punti base mentre il differenziale Bono bund si attesta attorno ai 506 punti base. Oggi la Ue ha precisato di non “aver ricevuto nessuna richiesta di aiuto” dalla Spagna e che “il finanziamento dello Stato” è assicurato e le autorià di Madrid stanno procedendo in modo “adeguato” nel valutare il fabbisogno settore bancario.

Nel frattempo la Germania ha collocato 4 miliardi di titoli a cinque anni ai nuovi minimi storici, a un tasso dello 0,41% rispetto allo 0,56% dell’asta precedente, nonostante alcune notizie poco rassicuranti: il taglio da parte di Moody’s del rating di 7 banche tedesche e austriache, tra cui Commerzbank a causa dell’aumento del rischio “per la qualità degli asset bancari legati all’area euro e della limitata capacità di assorbire ulteriori perdite”; il calo più delle attese della produzione industriale del 2,2% in aprile rispetto a marzo quando invece era cresciuta del 2,2%.

In mattinata Eurostat ha poi confermato la crescita zero del pil dell’Eurozona e della Ue nel primo trimestre del 2012. Nello stesso periodo l’Italia ha registrato una flessione del Pil dello 0,8%, il risultato peggiore dopo l’Ungheria (-1,3%) e la Repubblica ceca (-1%).

E per fare il punto sulla crisi finanziaria dell’Eurozona, dopo la bacchettata di ieri da parte di Barack Obama, oggi il segretario al Tesoro americano, Timothy Geithner, ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo cinese Wang Qishan. Ora i mercati guardano all’apertura di Wall Street, i cui futures si muovono positivi nel primo pomeriggio anche dopo il dato della Mortgage bankers association (Mba) sulle richieste di mutui nell’ultima settimana (fino al primo giugno), che sono salite dell’1,3%

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