“La verità è che sono gelosi”. Così Pierre Dukan parla degli altri medici. In particolare, dei suoi (ex) colleghi francesi che qualche giorno fa hanno pensato bene di radiarlo dall’Ordine professionale. Lo accusano di aver violato il codice deontologico. Ma lui, il guru internazionale della super dieta crusca-e-bresaola, proprio non ci sta a passare da ciarlatano. E in un’intervista a Repubblica nega perfino di esser stato cacciato: “E’ una falsità – dice -. Sono stato io a chiedere di essere tolto dall’Albo. Nel gennaio 2007, quando ho deciso di cominciare la mia battaglia contro il sovrappeso nel mondo, ho scelto di andare in pensione”.
Qualcosa di simile al luogo comune da film “non è lei che mi licenzia, sono io che me ne vado”. In ogni caso, qualunque sia la verità, ad oggi non si sa come proceda la “battaglia” del dottore. Di certo, fin qui Dukan ha collezionato dieci milioni di copie vendute nel mondo con i suoi libri (di cui ottocentomila solo in Italia), un sito a pagamento di coaching e una linea commerciale di prodotti e derivati. Orde di seguaci e adepti si appassionano alle sue gesta da tutto il mondo, e il loro numero è aumentato esponenzialmente dopo che la filiforme Kate Middleton – da un annetto moglie del principe William d’Inghilterra – ha ammesso d’aver raggiunto il suo spessore da silfide proprio grazie al metodo Dukan. Insomma, una crociata fruttifera, quella del dottore.
Ma al 71enne Martin Lutero dei dietologi tutto questo non basta. Vuole di più. E continua a far parlare di sé in patria con una proposta che in molti giudicano discriminatoria: un premio alla maturità per gli alunni che negli ultimi due anni di liceo (quelli presumibilmente più stressanti…) non sono ingrassati. “I miei oppositori si fanno beffe di questa idea – ammette Dukan -. Ma a me sembra logico creare nel programma un’opzione per chi voglia imparare i rudimenti di dietologia, concedendo un bonus a quelli che, seguendo questi consigli, riescono a non ingrassare”. A tutti gli altri, invece, non rimane che mettersi a dieta.
