La settimana di fuoco del calcioscommesse. L’inchiesta, come è noto, va avanti sui due binari, collegati fra loro ma dalle procedure e dalle sentenze assolutamente indipendenti: quello della magistratura ordinaria, a cura delle Procure di Cremona (quella più avanti, che ha già disposto carcerazioni e perquisizioni e dato via agli interrogatori), di Bari e di Napoli (che ha appena chiuso le indagini) per i reati di associazione a delinquere e frode sportiva, e quello della giustizia sportiva, coordinata dal procuratore federale Stefano Palazzi, che da giovedì, avvalendosi delle documentazioni dei magistrati lombardi e pugliesi, ha iniziato a mettere sotto torchio squadre e giocatori di serie A, B e Lega Pro.
INDAGINI E ARRESTI – La settimana che sta destabilizzando il mondo del calcio italiano, portando prima il premier Mario Monti ad auspicare uno stop ai campionati per 2-3 anni e poi lo stesso ct azzurro Cesare Prandelli a dichiararsi disponibile a non scendere in campo agli Europei se fosse ritenuto preferibile, è iniziata lunedì con una serie di arresti e perquisizioni che hanno visto finire nell’occhio del ciclone decine di personaggi. Tra i più in vista, il capitano della Lazio Stefano Mauri e l’ex genoano Omar Milanetto, entrambi tuttora nel carcere di Cremona in seguito alla conferma della custodia cautelare da parte del gip Guido Salvini, una volta sentita la difesa (poco convincente) dei due giocatori. Ai quali viene contestato un rapporto stretto e quantomeno sospetto con la banda degli “zingari”, che ha organizzato combine da Nord a Sud coinvolgendo decine di personaggi tra dirigenti, calciatori e addetti ai lavori. La partita maggiormente incriminata è Lazio Genoa del 14 maggio 2001 (finita 4-2), per la quale sono nei guai anche Beppe Sculli, Kakhaber Kaladze e il nazionale Domenico Criscito, raggiunto da un avviso di garanzia mentre si trovava nel ritiro (che ha poi dovuto abbandonare) di Coverciano. Tra gli azzurri risulta indagato anche lo juventino Leonardo Bonucci, per fatti imputabili al periodo della sua militanza al Bari, ma il difensore a quanto pare partirà comunque per la Polonia al seguito dei 23 scelti da Prandelli.
JUVENTUS – Restando in tema Juventus, è stata la settimana anche dei casi Conte e Buffon. Per il tecnico, indagato e perquisito, il presunto coinvolgimento riguarda la scorsa stagione del Siena, di cui era allenatore, e segnatamente le partite con Albinoleffe e Novara. I toscani sono attualmente la società di serie A con la posizione sulla carta più delicata (anche se oggi Palazzi ha chiesto solo 50mila euro di ammenda), ma le responsabilità del tecnico sono ancora tutte da chiarire. Così come da chiarire è la nebulosa vicenda Buffon, che prima è intervenuto gratuitamente (forse sarebbe stato meglio tacere…) rivendicando la legittimità delle partite “accomodate” di fine stagione, e poi si è visto tirare in ballo prima dal pm di Cremona Roberto Di Martino (“Se sa qualcosa, parli”), e dalla Procura di Torino poi con un’informativa che testimonia un versamento di assegni da parte del portierone a una tabaccheria di Parma adibita al gioco delle scommesse per un valore di oltre 1,5 milioni di euro. “Meglio due feriti che un morto”, è la frase che ha destato tanto scalpore. Al momento, una semplice – forse discutibile – opinione personale, ma ora Buffon si ritrova in mezzo alla bagarre mediatico-giudiziaria, destabilizzando ulteriormente la spedizione azzurra in Polonia dopo i casi di Bonucci e Criscito.
SERIE A – Tornando alle società, quelle di serie A più a rischio al momento sono Lazio (che probabilmente si vedrà penalizzata ed esclusa dall’Europa League), Lecce (che rischia la Lega Pro, essendo già retrocesso sul campo), Siena (per la quale è coinvolto addirittura il presidente Mezzaroma), Genoa e Chievo. Si vocifera, ma più come provocazione mediatica che altro, che l’inchiesta possa lambire, per la responsabilità oggettiva, anche la Juventus, ma pare evidente che il club bianconero è assolutamente estraneo alle eventuali responsabilità di Conte e Bonucci, avvenute in periodi precedenti e di militanza in altre squadre. Tuttavia anche la Juve, in virtù dell’articolo 2 del nuovo regolamento Uefa voluto da Platini (“un club non deve essere coinvolto direttamente e/o indirettamente in nessuna attività volta ad influenzare il risultato di incontri nazionali o internazionali”), potrebbe vedere messa in discussione la propria partecipazione alla prossima Champions League. Lo stesso pericolo lo corre il Napoli: la procura del capoluogo campano ha notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari agli ex calciatori Matteo Gianello e Silvio Giusti, accusati “di aver compiuto atti diretti ad alterare il risultato dell’incontro di calcio Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010“.
NAPOLI – Gianello, su richiesta di Giusti e di altre persone, prese contatto con alcuni compagni di squadra, segnatamente i difensori Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, promettendo loro una somma di denaro, quantificata in alcune decine di migliaia di euro a persona, qualora avessero contribuito ad agevolare la vittoria della Sampdoria. Anche in questo caso, va tuttavia sottolineato che i due giocatori (ancora nella rosa di Mazzarri, mentre Gianello ha lasciato due anni fa e all’epoca dei fatti era il secondo portiere) rifiutarono seccamente, e la partita si svolse regolarmente. Cannavaro e Grava rischiano però per omessa denuncia, e per responsabilità oggettiva anche la squadra di De Laurentiis. Si parla di una piccola penalizzazione (1 punto), ma anche qui incombe sempre il codice etico di Platini.
PATTEGGIAMENTI E RICHIESTE – Tornando in Italia, in attesa del processo ordinario parallelo, ecco i primi provvedimenti della giustizia sportiva. I patteggiamenti accolti dalla Disciplinare nella giornata di giovedì: nel campionato 2012-13 Atalanta 2 punti di penalizzazione e 25 mila euro di ammenda; Modena (2 punti); Livorno (15 mila euro di ammenda); Ascoli (1 punto di penalizzazione e 20 mila euro di ammenda); Grosseto (6 punti di penalizzazione, da scontare nel campionato di Serie B 2012/13, e 40 mila euro di ammenda); Frosinone (1 punto); Cremonese (1 punto di penalizzazione e 30 mila euro di ammenda). Cristiano Doni (2 anni di squalifica), Carlo Gervasoni (1 anno e 8 mesi), Filippo Carobbio (1 anno e 8 mesi), Kewullay Conteh (1 anno e 8 mesi), Alex Pederzoli (1 anno e 4 mesi, oltre a 10 mila euro di ammenda), Francesco Ruopolo (1 anno e 4 mesi), Antonio Narciso (1 anno e 3 mesi), Dario Passoni (1 anno e 2 mesi), Mirco Poloni (1 anno), Juri Tamburini (10 mesi), Andrea De Falco (6 mesi), Alfonso De Lucia (5 mesi), Marco Cellini (4 mesi), Vittorio Micolucci (4 mesi), Nicola Mora (4 mesi) e Gianfranco Parlato (2 mesi).
Queste invece le richieste della Procura Federale riguardanti i tesserati: Alberti anni 3 e 6 mesi; Bellodi 3 anni; Caremi: 3 anni e 6 mesi; Cassano: 5 anni e radiazione; Catinali: 3 anni e 9 mesi; Colacone: 4 anni; Consonni: 1 anno; Comazzi: 4 anni; Coser: 3 anni; Federico Cossato: 3 anni e 6 mesi; Cristante: 3 anni; Franco De Falco: 4 anni e 6 mesi; Ferrari: 3 anni; Fissore: 3 anni e 9 mesi; Fiuzzi: 4 anni; Fontana: 3 anni e 6 mesi; Garlini: 3 anni; Iaconi: 4 anni e 6 mesi; Iacopino: 3 anni e 6 mesi; Italiano: 3 anni; Job: 4 anni e 6 mesi; Magalini: 4 anni; Mastronunzio: 4 anni e 6 mesi; Nassi: 4 anni; Nicco: 3 anni; Paoloni: 6 mesi; Rickler: 3 anni e 6 mesi; Gianni Rosati: 4 anni; Santoni: 5 anni e radiazione; Santoruvo: 3 anni; Sarri: 1 anno; Sartor: 5 anni più radiazione; Sbaffo: 3 anni e 3 mesi; Serafini: 3 anni e 6 mesi; Shala: 3 anni e 6 mesi; Stefani: 4 anni; Vantaggiato: 3 anni; Ventola: 3 anni e 6 mesi; Zamperini: 5 anni e radiazione.
Queste infine al momento le richieste della Procura Federale riguardanti le società: AlbinoLeffe 27 punti penalizzazione nel prossimo campionato e 90 mila euro ammenda; Ancona 10 punti; Avesa 1 punto e 200 euro ammenda; Pescara 2 punti; Empoli 1 punto; Monza 6 punti ed esclusione dalla Coppa Italia; Novara 6 punti, 50 mila euro ed esclusione dalla Coppa Italia; Padova 2 punti; Piacenza 19 punti e 70 mila euro ammenda; Ravenna 1 punto; Reggina 6 punti; Sampdoria 50 mila euro ammenda; Siena 50 mila euro ammenda; Spezia 30 mila euro ammenda.