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Calcioscommesse: Buffon si scaglia contro i pm. Oggi pomeriggio l’interrogatorio di Mauri

Il portiere della Nazionale, che sarà sentito come persona informata sui fatti dopo le sue recenti esternazioni, attacca i pm del calcioscommesse: “E’ una vergogna, blitz annunciato” – Su Monti: “Non rispondo, ci ha pensato Abete” – Oggi alle 16 la difesa del capitano della Lazio, Mauri – Si chiude pure l’inchiesta di Napoli: azzurri a rischio.

Calcioscommesse: Buffon si scaglia contro i pm. Oggi pomeriggio l’interrogatorio di Mauri

In attesa di sentire la difesa del capitano della Lazio Stefano Mauri, in programma oggi alle 16 presso la Procura di Cremona, gli interrogatori di ieri hanno scoperchiato altre verità sulla vicenda del calcioscommesse, che sta scuotendo l’intero mondo del calcio e che ieri ha portato persino il presidente del Consiglio Mario Monti ad auspicarne una pausa per “due o tre anni”. Il mondo del calcio, in particolare alcuni presidenti di serie A, si è immediatamente indignato dopo le parole del premier, ma forse avrebbe fatto meglio a preoccuparsi di quanto sta emergendo dall’inchiesta del pm Di Martino.

INTERROGATORI – Dagli interrogatori dei calciatori Filippo Carobbio (che tra l’altro ieri ha sostanzialmente confermato la sua versione sul coinvolgimento del suo ex allenatore Antonio Conte nelle combine di Albinoleffe-Siena e Novara-Siena), Domenico Acerbis e Ivan Tisci è infatti emerso, oltre a una serie di conferme e ammissioni sulle rispettive responsabilità personali, il coinvolgimento più che diretto proprio di un patron di un club di serie A: è il presidente del Siena Massimo Mezzaroma, che avrebbe chiesto ai suoi giocatori di perdere una partita perché voleva scommettere sulla sconfitta della sua squadra. Di che giustificare ampiamente le parole di Monti.

BUFFON – Intanto sembra essere finito nel mirino dell’inchiesta anche il portiere della Nazionale Gigi Buffon. La sua posizione è assolutamente estranea, ma le recenti esternazioni sulla legittimità di assumere comportamenti “accomodanti” nelle ultime partite di campionato nei casi in cui per una delle squadre non ci sia nulla in palio (“Meglio due feriti di un morto”, aveva detto), ha suscitato la curiosità della polizia, che potrebbe sentire Buffon se non altro per capire se è stata una semplice uscita (maldestra) o se il numero uno bianconero può essere una persona informata dei fatti. Buffon oggi ha reagito in conferenza stampa, dicendo la sua in maniera alquanto polemica nei confronti del modo in cui è stata condotta l’indagine: “Ci sono delle operazioni giudiziarie, e voi lo sapete tre o quattro mesi prima – ha detto accusando magistrati e giornalisti -. Uno parla con i pm e voi sapete il contenuto dieci minuti dopo: è una vergogna. Fuori da Coverciano c’erano le telecamere dalle 6 del mattino”. “Non posso dire quello che realmente cuore e mente pensino – ha aggiunto Buffon -. Ho avuto l’ennesima conferma che alla fine le persone con la coscienza a posto e senza scheletri nell’armadio non possono esprimere il proprio pensiero. Credo che la prima cosa da preservare sia la democrazia, la libertà: per questo poi accetto le critiche e mi prendo le responsabilità, però dispiace sentire poi da voi (i giornalisti, ndr) delle paternali. Se per quelle frasi sarò ascoltato in Procura? Non lo so, il brutto è che le cose si apprendono sempre dai media e giorni prima”. Il portierone della Juve è anche tornato sulle dure parole del premier Monti:  “Non mi permetto di proferire verbo sulla questione. Parliamo sempre del presidente del Consiglio, la nostra massima autorità, sicuramente una persona capace e di buon senso. La risposta migliore, che è poi quella vera, l’ha data il presidente della Federcalcio (Abete, ndr)”.

NAPOLI – Piomba sul calcioscommesse anche la Procura campana, che va ad aggiungersi a quelle di Cremona e Bari per completare il quadro sul giro di partite falsate nei campionati di calcio italiani. Un avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato infatti notificato oggi agli ex calciatori Matteo Gianello e Silvio Giusti nell’ambito dell’inchiesta per associazione per delinquere e frode sportiva, e i magistrati hanno già trasmesso gli atti alla Figc. Gianello e Giusti sono accusati “di aver compiuto atti diretti ad alterare il risultato dell’incontro di calcio Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010“. Dalle indagini – sottolinea la Procura – è emerso che Gianello, su richiesta di Giusti e di altre persone, prese contatto con alcuni compagni di squadra, segnatamente i difensori Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, promettendo loro una somma di denaro, quantificata in alcune decine di migliaia di euro a persona, qualora avessero contribuito ad agevolare la vittoria della Sampdoria. Sia Cannavaro che Grava, interrogati come persone informate dei fatti, hanno negato di aver ricevuto la proposta illecita.

CRISCITO E BONUCCI – Sul fronte calciatori, invece, tiene ancora banco la posizione dei due azzurri Domenico Criscito e Leonardo Bonucci. Il primo è stato raggiunto da un avviso di garanzia nel ritiro della Nazionale a Coverciano e ha così dovuto rinunciare alla convocazione per gli Europei. Non lo stesso trattamento è stato riservato al difensore della Juventus, che pure risulta indagato ma non ne ha ricevuto comunicazione ufficiale e pertanto partirà per la Polonia. Su Bonucci pesano le accuse dell’ex compagno ai tempi del Bari Andrea Masiello in merito a diverse partite taroccate. Paradossalmente appare più lieve la posizione del terzino dello Zenit San Pietroburgo, al Genoa all’epoca dei fatti, per il quale non sembrano al momento esserci elementi se non una foto che lo ritrae con il compagno di squadra Beppe Sculli e alcuni ultrà e membri dell’organizzazione criminale che architettava le scommesse. Compromettente, ma non è ancora chiaro se casuale o meno. 

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