Facebook scatenata su tutti i fronti. Dopo aver negli ultimi mesi continuato la propria marcia di avvicinamento al miliardo di utenti, e allargato il raggio d’azione con l’acquisto di applicazioni (come la startup della condivisione fotografica, Instagram, rilevata per la cifra record di 1 miliardo di dollari) e soprattuto con la quotazione in Borsa di 10 giorni fa, l’azienda di Mark Zuckerberg ha in programma entro il 2013 la realizzazione di un proprio smartphone. E lo farà in pieno stile Apple, a giudicare dall’indiscrezione del New York Times secondo cui Facebook “ha già reclutato una mezza dozzina di ex ingegneri di Cupertino che avevano ai tempi lavorato alla progettazione dell’iPhone e dell’iPad”.
La vera notizia infatti è la “transumanza” dalla mela morsicata al social network più utilizzato del mondo, che già in diverse occasioni aveva espresso l’intenzione di lanciare sul mercato il proprio telefonino, salvo poi rendersi conto di non avere il background tecnico necessario. Niente di meglio, dunque, che affidarsi a vecchi cervelloni di Apple. A meno che non ci sia la possibilità di trovarsi in casa un prodotto già definito: se l’operazione “homemade” non dovesse andare in porto, il colosso del social networking sarebbe pronto a lasciarsi tentare dall’idea di un’acquisizione. Anche se finora è stato un flop, infatti, l’ingresso in Borsa di Facebook ha permesso di raccogliere fondi importanti, per la bellezza di circa 16 miliardi di dollari.
Con una disponibilità del genere, nessun obiettivo è precluso, men che meno l’acquisto di un’azienda in difficoltà ma con enorme potenziale: tutti gli indizi portano alla canadese Rim, produttrice del Blackberry, valutata ad oggi intorno ai 6 miliardi di dollari. È tra l’altro notizia di oggi che Research In Motion, che patisce sempre di più la spietata concorrenza di Apple e Samsung, è vicina al taglio di altri 2mila posti di lavoro. La sua fetta di mercato sugli smartphone è ormai ridotta all’osso: 6,7% in Canada (-50% rispetto al 2011), addirittura solo il 5% negli Stati Uniti, e anche la sfida dei tablet non va meglio. Il Playbook infatti ha venduto appena 1 milione di esemplari, al cospetto dei 3 milioni realizzati nel giro di una sola settimana dall’ultimo modello iPad. Solo nell’anno scorso, poi, Rim ha registrato una perdita di 1,1 miliardi di dollari. Situazione interessantissima dunque per lo “squalo” Facebook, che potrebbe così trovarsi l’agognato smartphone già in casa e, a prezzo relativamente di saldo, l’organizzazione e la competenza di un’azienda fra le prime del panorama tecnologico internazionale.