Si prevedono anni duri per Banca Monte dei Paschi di Siena, Intesa Sanpaolo e Unicredit. O almeno questo ritengono gli analisti dell’agenzia di rating Standard & Poor’s. Queste tre banche sono infatti, secondo l’agenzia Usa, “più rischiose” di quanto implica il loro rating. A influire su questo giudizio sono “le tensioni in Grecia, insieme alla recessione economica in diverse aree dell’Europa e ai timori di contagio”.
“L’andamento dei prezzi dei bond e dei credit default swap su Banca Monte dei Paschi di Siena, Intesa Sanpaolo e Unicredit fa ritenere che gli investitori considerino queste banche più rischiose rispetto al giudizio espresso da S&P”, spiega l’agenzia. Per questo gli investitori potrebbero “ri-prezzare il rischio”.
Standard & Poor’s sottolinea inoltre che nessuno dei rating sulle tre banche “riflette un sostegno sovrano nel caso di tensioni finanziarie e che tutti i tre istituti hanno outlook negativo”. Questo “implica una possibilità su tre di un possibile declassamento nei prossimi due anni”. A peggiorare le aspettative anche “il costo notevolmente più alto dei finanziamenti e le peggiori prospettive di crescita in tutta Europa”, che congiuntamente “eserciteranno pressione sui profitti delle banche”.
L’agenzia prevede infine che i “non-performing asset per queste tre banche si accumuleranno nel 2012 e nel 2013 a tassi superiori a quelli dei due anni precedenti, riflettendo l’indebolimento dell’economia italiana”.
A Piazza Affari, però, gli investitori non sembrano essere stati scossi dalla notizia. A pochi minuti dall’apertura, il titolo Unicredit guadagna l’1,35% a 2,55 euro, Intesa SanPaolo sale dell’1,37% a 1,039 euro e Banca Mps lo 0,47% a 0,21 euro.